Bossi-Papa: quando le prese in giro non hanno limiti

par Sandro
mercoledì 20 luglio 2011

L'incoerenza politica della Lega e delle sue posizioni (come per gran parte della casta) rende poco credibile anche la recente proposta di revisione costituzionale.

Tralasciando i penultimatum cui ci ha abituati la Lega, la proposta di riforma costituzionale arriva con 15 giorni di ritardo sui tempi che loro s'erano dati; tralasciando l'incoerenza grazie alla quale prima attaccano pesantemente Silvio, poi ad appoggiarlo al Governo; facendo altrettanto con i NoTav (invertendo i fattori: appoggiandoli prima, abbandonandoli dopo); ecco tralasciando che Castelli, Speroni, Salvini e Borghezio tutto sono tranne che antirazzisti: tralasciando che tutto questo, in un paese serio, avrebbe dovuto causare negli anni l'assoluta sparizione - elettoralmente parlando s'intende - della Lega, adesso ci ritroviamo con Calderoli a fare una proposta di riforma costituzionale.

Ebbene se l'idea di fondo potrebbe anche essere buona, riduzione dei parlamentari, retribuzione solo in base all'attività svolta e sfiducia costruttiva, il resto sembra un po' una rivoluzione affrettata e sembra più una cosa arrabattata tanto per dare il contentino che altro. Tanto i tempi biblici delle riforme costituzionali la faranno cadere nel dimenticatoio. Insomma una cosa leghista e non una cosa seria.

Se veramente volessero risparmiare, non sarebbe necessaria una riforma costituzionale. Sarebbe bastato non rimangiarsi, di notte e a telecamere spente, i tagli alla casta. In altri termini: basterebbe dimezzare gli stipendi e i vitalizi dei parlamentari, sarebbe bastato votare a favore dell'abolizione delle provincie (e contestualmente accorpare i comuni delle (ormai ex) provincie con più di un milione di residenti), proporre ed approvare la decurtazione del 90% delle 620 mila auto blu. 

Si risparmierebbe, sull'unghia e nell'arco di poco tempo, qualche miliardino di euro.


Leggi l'articolo completo e i commenti