Borsa alle stelle ed ennesima farsa del Premier: chi ci ha guadagnato?
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martedì 8 novembre 2011
L'annuncio (falso) delle dimissioni del Premier, Silvio Berlusconi, ha fatto il giro del mondo. E' incredibile come questa fandonia abbia influenzato la stampa estera e fatto schizzare gli indici di Piazza Affari. La domanda nasce, dunque, spontanea: chi ci ha guadagnato?
Guardate i titoli della stampa estera e rendetevi conto: il nostro Primo Ministro è incredibile: riesce ad apparire su tutti i giornali del mondo, o quasi, in contemporanea. Direi che quanto a pubblicità non si fa mancare proprio nulla: è sicuramente il Presidente del Consiglio più chiacchierato dal Dopoguerra ad oggi.
E tutto ciò per un annuncio farlocco di imminenti dimissioni del Cavalier Resistente che, nel giro di poche ore, viene smentito e si trasforma nella solita tiritera: "Non mollo, voglio vedere in faccia i miei traditori".
Eh, sì. Oggi l'ulteriore banco di prova, diventatato ormai pratica quotidiana, nell'inutile tentativo di avere i numeri di Maggioranza (quando invece i numeri si danno ampiamente) per continuare a (s)governare il Paese.
Ma torniamo alle ipotesi ventilate dall'elefantino. Cosa è successo, ieri, dopo lo scoop di Ferrara che dava per certo e imminente l'abbandono dello scranno presidenziale, facendo esultare i soliti creduloni? Oltre a fare il giro del pianeta, la notiziona ha fatto sì che la borsa schizzasse in positivo, tanto che il Fli ha chiesto alla Consob di aprire un'indagine.
E' azzardato parlare di mossa speculativa premeditata? E' rischioso pensare che - guarda caso - a divulgare la sensazionale notizia taroccata siano stati proprio i quotidiani vicinissimi a Berlusconi, cioè il Foglio e Libero? A giudicare dai risultati di Piazza Affari, sembrerebbe di no.
La domanda nasce, quindi, spontanea: chi ha guadgnato un bel gruzzolo di soldoni, grazie a questo repentino e improvviso ringalluzzimento dei mercati? Quanto all'attesissima votazione pomeridiana sul rendiconto di stato, non facciamoci illusioni: la nave non affonderà perché "morto un ratto se ne fanno altri dieci".
L'Uomo che non cede mai non si arrenderà. D'altronde ha i numeri, è vero: bigliettoni con diversi zeri, nel portafoglio: Scilipoti insegna.