Bologna: "suicidio" in questura, nulla da archiviare

par La bottega del Barbieri
mercoledì 18 ottobre 2017

Perché il questore – incapace di garantire le telecamere – si deve dimettere. 

di Vito Totire (*)

Dal “sorvegliare e punire” descritto da Foucault siamo passati al “neanche sorvegliare…”. Il questore di Bologna si deve dimettere.

Fin dal momento del tragico evento in cui è morto Cheikou Oumar Ly (**) abbiamo manifestato la necessità di adottare una politica di prevenzione del suicidio che evidentemente oggi a Bologna non esiste.

I nostri comunicati sono stati ignorati da molti. Ora prendiamo atto della decisione di “archiviare”.

In verità non c’è niente da archiviare e ne spieghiamo i motivi:

Prendiamo atto degli articoletti “tranquillanti” della stampa locale ma per quale motivo il signor questore è ancora al suo posto è cosa che sfugge alle nostre capacità di “prevenzione” e su questo presentiamo istanza al Prefetto di Bologna. Ha commesso reati ? Pensiamo di no ma le dimissioni sono un atto politico per il cambiamento di una situazione intollerabile.

Bologna, 17.10.2017

 

(*) Vito Totire, medico del lavoro/psichiatra, è portavoce del circolo “Chico” Mendes e del Centro per l’alternativa alla medicina e alla psichiatria Francesco Lorusso

(**) cfr qui Bologna: un suicidio?Bologna, morire in questura e quiBologna, ancora sul «suicidio» di Cheikou


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