Biancaneve e il cacciatore… e i nani e la regina e la mela…

par soloparolesparse
martedì 19 giugno 2012

Con due film su Biancaneve che escono a distanza di pochi mesi è inevitabile fare un confronto.
E dal confronto viene fuori che la Biancaneve con Julia Roberts (pur non essendo un capolavoro) è decisamente superiore a Biancaneve e il cacciatore.

Lì infatti si gioca sull’ironia e si rimane comunque nei limiti di una fiaba, qui invece Rupert Sanders se ne va per la sua strada dando vita ad un colossal pieno zeppo di battaglie, di mostri, di effetti digitali, qualcosa che ricorda i lavori Tolkeniani di Peter Jackson ma con molto meno fascino.

Della fiaba originale si prendono solo gli spunti di base, per poi giocare su altro.

C’è la regina matrigna, i nani (che però sono otto o nove briganti), la mela, il bacio e c’è naturalmente il cacciatore che prende spazio e diventa protagonista trasformandosi da nemico (o quasi-nemico) in aiutante della protagonista.

Il clima è cupo, oscuro, vagamente burtoniano (ma senza mai avvicinarsi nemmeno ai peggiori lavori di Tim Burton), la storia triste e ovviamente banale.

Buona parte del film se ne va tra battaglie, cavalli ed armature che letteralmente esplodono in minuscole schegge.

C’è anche una sequenza nel bosco evidentemente ispirata alla Biancaneve Disney che è probabilmente la cosa migliore del film.

A parte ovviamente la splendida Charlize Theron, convincente, elegante, affascinante sia da giovane che da vecchia e l’unica su cui sembrano funzionare anche gli effetti digitali (e su questo punto ho davvero il dubbio su quale sia la migliore strega tra lei e la Roberts)

Il cacciatore protagonista è un buon Chris Hemsworth, che fa quello che il ruolo gli impone.

Sorvolo invece sull’interpretazione di Kristen Stewart e sulla sua espressione monocorde fissa in qualunque situazione sul momento che precede l’orgasmo, come pure sulla trasformazione misteriosa nel finale di Biancaneve in Giovanna d’Arco alla guida del suo popolo contro le armate nere della regina.


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