Berlusconi vuole cambiare la Costituzione

par Alfredo d’Ecclesia
mercoledì 9 giugno 2010


Berlusconi si presenta all’assemblea di Confartigianato salutando affettuosamente la Marcegaglia e, prendendo la parola, inizia a toccare la Costituzione: "L’attività di governo, vista da dentro è un inferno - dice il Cavaliere -. Non manca la buona volontà, ma l’architettura istituzionale la rende difficilissima e i tempi sono incredibili. E a questo punto inizia a prendersela con la Costituzione che secondo lui “è molto datata” ed arriva subito al sodo. "Si parla molto di lavoro - sostiene Berlusconi - e quasi mai di impresa, che è citata solo nell’articolo 41. Non è mai citata la parola mercato (...) pensiamo a una legge ordinaria - continua - ma serve anche a riscrivere l’articolo 41 della costituzione” poi Berlusconi continua: ”Fino a quando un’impresa può continuare ad agire in una cornice di regole che risente di una Costituzione che sconta quella che a suo dire è una "matrice cattocomunista". Agli artigiani promette il taglio delle tasse: "Il nostro scopo è di arrivare a diminuire la pressione fiscale, arrivando a un unico codice di norme fiscali entro la legislatura (...) In Italia non c’è solo un’oppressione giudiziaria e fiscale, ma anche burocratica".

Per Berlusconi la diffidenza verso gli imprenditori viene da una cultura comunista che ha sempre considerato l’imprenditore come un truffatore e un evasore. Poi il Premier parla di sondaggi: "Il governo merita di essere sopra il 50% di apprezzamento e il premier sopra il 60%". Con la crisi "è una cosa miracolosa che non si trova in tv e sui giornali, ma è nella mente e nel cuore dei cittadini". Poi esprime gradimento per la relazione di Guerrini "Non c’è un punto prosegue che non mi trovi d’accordo. Una relazione completa, concreta, propositiva e piena di entusiasmo”. Il Premier ne approfitta pure per parlare delle inchieste sugli appalti "Abbiamo risposto bene dopo il terremoto. Mi spiace si getti fango sulla Protezione civile. Io non ho partecipato ad alcun appalto ma ho visto lavorare e in 390 appalti non c’è stata alcuna cricca, niente di meno che positivo (...) non c’è stata una sola azione di protesta degli imprenditori che hanno partecipato alle gare e le hanno perse, è gente seria. Io non ho partecipato ad appalti né raccomandato alcuna azienda (...) La soglia per la tracciabilità dei pagamenti fissata dalla manovra a 5.000 euro è una cosa giusta - prosegue Berlusconi -, e non sono i 100 euro che avrebbe messo la sinistra se fosse stata al Governo: quello sarebbe uno Stato di polizia tributaria (...) Noi ci impegneremo a fare diventare legge lo statuto delle imprese - spiega - perché quello che va bene alle imprese va bene all’Italia. Vogliamo fare una rivoluzione nel rapporto tra lo Stato, la pubblica amministrazione e le imprese: passare dal sospetto alla fiducia (...) Vogliamo arrivare a un nuovo sistema in cui non si debbano chiedere più permessi, autorizzazioni, concessioni o licenze: che sono per me un linguaggio e una pratica da Stato totalitario, da Stato padrone che percepisce i cittadini come sudditi. Vogliamo un sistema in cui basti una comunicazione allo sportello unico per avviare un’impresa".

Queste le parole del Premier; pesantissime le critiche dell’opposizione dopo queste parole sulla Costituzione, mentre altri esponenti del suo partito lo hanno sostenuto, come ha fatto il Ministro degli esteri Franco Frattini: “Le preoccupazioni di Silvio Berlusconi su alcuni articoli della Costituzione ’datati’ sono fondate e serie (...) Uscivamo dal fascismo ed era normale che il capo del governo non avesse il potere di revocare i ministri, oggi, dopo 60 anni di democrazia, il capo del governo deve avere il potere di nomina e di revoca dei membri del governo".

Secondo Frattini, gli articoli della Costituzione sull’ambiente e l’articolo 41 non sono più al passo con i tempi.

Ma vediamo questo articolo 41 “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i

controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali.”

La domanda a questo punto sorge spontanea

Può esserci una libertà a discapito della sicurezza,della libertà e della dignità umana?
 


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