Berlusconi: spettacolo teatrale ad Acerra

par Ettore Scamarcia
sabato 28 marzo 2009

Fate largo all’immondo teatrino governativo. Fanfare che intonano "’O Sole mio", soldati con fucili in bella vista, poliziotti in assetto antisommossa, la commozione di Bertolaso e il numero crescente di malati di tumore nella zona di Acerra. Ciliegina sulla torta: Berlusconi che preme il pulsante dell’accensione del forno. E gli sversamenti abusivi nella regione continuano.

Questo è il sunto dell’inaugurazione dell’inceneritore (pardon, ter-mo-va-lo-riz-za-to-re è più corretto, anche se sul vocabolario italiano questa parola non esiste), continuare vorrebbe dire mettere a dura prova lo stomaco di ognuno. Ma non basta in quanto su quasi tutti i giornali campani vi è un’intera pagina che riporta le parole di Bertolaso sottoscritte dalla Presidenza del Consiglio dove si annuncia la fine dell’emergenza. Incredibile, loro la hanno creata e loro danno a vedere che la hanno risolta. Strategia vecchia come il mondo, ma a quanto pare sempre efficace se il controllo dell’informazione è totale: crea un’emergenza, sarà il popolo stesso a richiedere misure drastiche per risolverla. 

In nessun notiziario si è dato risalto alle voci contrarie, su nessun giornale si trovano segnalati i reali dati tecnici di un inceneritore, ma si preferisce riportare le dichiarazioni del premier (che di certo un tecnico non è, sebbene gli piaccia indossare dei simpatici copricapi che gli diano un tale appellativo): "Inquinerà meno di 3 auto piccole e darà energia a 200mila abitanti". La Corte di Giustizia Europea non lo considera nemmeno un impianto di recupero energetico!

Sulla passerella vi sono tutti: Letizia Moratti, che garantisce la Milano dell’innovazione al servizio del Mezzogiorno. No grazie, ne abbiamo fin sopra i capelli dell’innovazione del Nord, basta dare un’occhiata ai fiumi e alle campagne (se si possono ancora chiamare così) e constatare quanto progresso e sviluppo lumbàrd vi son sotterrati.

L’inceneritore brucerà le balle non a norma, oltre ai centinaia di milioni di euro dei cittadini italiani tramite il Cip6. Il motivo della loro costruzione è solo il finanziamento statale, caso unico in Europa e forse nel Mondo; altrimenti si punterebbe ai TMB, al compostaggio, alla riduzione della produzione di rifiuti alla fonte e ad una seria raccolta differenziata.

L’esperimento di militarizzazione di discariche ed inceneritori ha avuto successo in Campania e sarà allargata a tutti i cantieri civili italiani contestati dalle popolazioni locali, come dichiarato dallo stesso Berlusconi.



E’ assolutamente vietato contestare le decisioni del governo, altrimenti si viene bollati come "ambientalista terrorista" o "popolo del no".

Ma cosa ci si deve aspettare da condannati per reati di mafia e corruzione in Parlamento? Nessuna legge sarà fatta mai per il beneficio del Paese, nessuna.

Cosa significa “A Napoli c’è lo Stato?” Che significa? Ha visto la trasmissione a Raitre con Roberto Saviano? La frase pronunciata da Berlusconi di per sé non ha senso. E il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano? Che fine ha fatto? Esce solo per complimentarsi del forte impegno profuso dal governo. E, dulcis in fundo, siamo costretti a sentire anche i lamenti del presidente di Impregilo Massimo Ponzellini che ha detto: “Contro il diavolo che stavamo costruendo c’è stato scatenato contro di tutto”. Che faccia tosta! Le sette milioni di balle illegali sono ancora sparse per la Campania ed ora pronte per essere bruciate ad Acerra, alla faccia di chi ci abita e dell’ambiente circostante mai bonificato. 

Ma anche il manager di A2A Giuliano Zuccoli, gestore dell’impianto di Acerra, ci mette il suo con un’affermazione ignobile: "La gente perbene comincia a far fronte e a capire che grazie a impianti del genere si toglie spazio alla criminalità organizzata". Uno: l’impianto di Brescia gestito dall’A2A è stato condannato dalla Corte di Giustizia Europea e chiunque osservi un inceneritore capisce che dal camino non escono rose e fiori. Due: Il caro Zuccoli non sa, o forse fa finta di non sapere, che l’inceneritore di Santa Maria La Fossa è sotto il mirino della magistratura perchè sembrerebbe opera del clan dei Casalesi.

Non meritiamo tutto questo!


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