Berlusconi promette lealtà e riforme a Renzi

par Franco Giordano
lunedì 17 febbraio 2014

Per l’avvento di Renzi la satira non ringrazia, il fonzie alla finocchiona somiglia troppo al maestro e questa cosa svilisce e limita non poco il lavoro dei comici: per questo motivo, dunque, la satira non ha bisogno di spremere troppo le meningi, può solo ripescare il materiale sul cavaliere e sostituire i nomi. 

 
Certo, Berlusconi col tempo è diventata una maschera – e non solo metaforicamente –, Renzi ne dovrà mangiare di pane per eguagliarlo, anche se dobbiamo dire che il ragazzo promette proprio bene.

Berlusconi è abitato dalla tipica foia chimica del vegliardo intossicato dal cialis, ha saputo sputtanare questo paese in giro per il mondo come nessuno e possiede un metro di giudizio estremamente elementare: il pregiudicato costituente separa il genere umano in due sole categorie: gli inculabili e i comunisti, anche se c’è da dire che negli ultimi vent’anni i secondi sono riusciti a confondersi tra i primi una meraviglia. Cosa non si è disposti a fare per non accusare Silvio di manichea demenza senile.

Al contrario di Berlusconi, Matteo non è godereccio e pernicioso, offre meno spunti sul versante intimo, ma avendo inquadrato il tipo confidiamo nel futuro. Nonostante la giovane età, l’ufficioso indicato premier imita il classico liberal da marciapiede statunitense, un soggetto tanto viscido quando fazioso e confusamente catto-battista; insomma, un raffinato Scilipoti all’americana: una faccia in vendita, pubblicamente garantista ed eticamente retta, sempre pronta, però, a voltar gabbana al minimo accenno dei suoi sponsor.

Come Berlusconi, Renzi non ama i comunisti, però lui ha preferito boicottarli dall’interno; è così bravo nel fare il suo lavoro che è riuscito a far sembrare di sinistra persino il “timorato di Zio” Gianni Letta, che è un po’ come far giocare Brunetta nella Nba.

Berlusconi e Renzi, in definitiva, sono le due facce della stessa moneta falsa, ma va anche detto, ad onor del vero, che la satira ha sempre sottolineato - anche in tempi non sospetti - le inquietanti similitudini tra questi due “pacchi”, senza però riuscire mai ad insospettire nessuno.

Ora Renzi - dopo aver usato vergognosamente il suo partito come trampolino di lancio - si appresta a governare anche se nessuno gli ha ancora offerto l’incarico che ha al sicuro in saccoccia, e Berlusconi in regalo gli ha promesso un’opposizione leale e un totale appoggio sulle riforme.

Sarà di certo l’inizio di un sodalizio immarcescibile: è un po’ come se Batman chiedesse a Joker di parcheggiargli la batmobile, possiamo star certi che il supereroe comincerà a sudare freddo quando dovrà infilare la chiave nel batcruscotto! 


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