Berlusconi prende le distanze dal Giornale (ma don Rodrigo era più onesto !)

par Filippo Cusumano
giovedì 29 aprile 2010


Scriveva in quell’editoriale Giordano: "Quello che fanno le persone dentro le loro camere da letto (siano essi premier, direttori di giornali, editori, ingegneri, first lady, body guard o avvocati) riteniamo siano solo fatti loro. E siamo convinti che i lettori del Giornale non apprezzerebbero una battaglia politica che non riuscisse a fermare la barbarie e si trasformasse nel gioco dello sputtanamento sulle rispettive alcove."

 Poco tempo dopo, con il caso Boffo, siamo riusciti a capire con esattezza quello che Giordano non era disposto a fare e, con tutta evidenza, il suo successore Vittorio Feltri sì.

Di ieri è l’ultima puntata della serie di attacchi che da mesi il Giornale sferra al Presidente della Camera: attacchi che a volte sono politici, a volte personali.

Come quello di ieri che riguardava non Fini, ma un contratto che la madre della sua compagna, comproprietaria di un’azienda, ha con la Rai.

Oggi Feltri strepita: il fatto che la suocera di Fini abbia un contratto con la Rai è una notizia, è giusto fare sapere agli italiani come vengono spesi i soldi del canone.

Tutte ipocrisie: sappiamo bene che di altre scelte della Rai, molto più onerose per l’Azienda e, indirettamente, per chi paga il canone, Feltri non si è mai preoccupato.

Eppure quelle scelte ( vedi l’uscita dalla piattaforma Sky, vedi la chiusura dei talk show politici in campagna elttorale) hanno creato voragini nei conti di quell’azienda che Feltri dice di avere tanto a cuore.

Quello che è troppo è troppo, deve avere pensato lo stesso Berlusconi.

E così sono cominciate le prese di distanza dal Giornale.

A Fini è arrivata la solidarietà di Berlusconi ( "solo oggi mi esprime solidarietà "- ha detto ironico Fini a "Porta a Porta"-"si vede che non legge il Giornale da mesi").

Non solo: è arrivata anche la solidarietà di Schifani.

E pure Ghedini ha voluto dire la sua:

 "Chiunque lo conosca anche minimamente sa perfettamente che giammai Silvio Berlusconi utilizzerebbe metodi consimili che assai spesso ha dovuto soffrire ingiustamente su se stesso e che sempre ha stigmatizzato. E’ davvero auspicabile che questa campagna mediatica condotta con accenti decisamente eccessivi da Il Giornale nei confronti del presidente Fini, cessi definitivamente"

Che dire?

Una sola considerazione a margine di questa vicenda.

Ed è questa: Don Rodrigo era più onesto. Non si è mai sognato di prendere le distanze dai bravi.

O almeno non risulta.

Ma forse sono male informato e prevenuto io.

Forse è veramente Paolo Berlusconi, quello che molti chiamano il "fratello fantasma" il vero editore del Giornale.

Forse è lui ad essersi messo in testa che serviva un giornalista come Feltri alla guida della testata.

Forse è lui che continua a sostenerlo e a stipendiarlo anche quando invece di occuparsi di politica si occupa delle vicende personali degli avversari del fratello.

Forse...

 

 


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