Berlusconi loda se stesso

par Paolo Cufino
venerdì 26 giugno 2009

Siamo alle solite "tarantelle"

Il Giornale, quotidiano indipendente di destra, dall’alto della sua riconosciuta obiettività, per trovare un minimo di giustificazione ai comportamenti poco ortodossi del premier, va a rovistare nell’immondizia, ramo in cui la destra è ormai specializzata, e tira fuori una storia di puttanelle d’alto bordo che avrebbe riguardato D’Alema e alcuni suoi collaboratori e che quei comunistacci di magistrati avrebbero insabbiato. Ora, a parte che D’Alema è una persona perbene e mai si abbasserebbe a sconcezze della portata di quelle che si appalesano nell’inchiesta di Bari, ma anche, ammesso per assurdo, che l’esponente del PD o altri a lui vicino avessero fatto qualcosa di simile, questo non cambierebbe di una virgola i termini dell’inchiesta barese.

Un ladro che viene giudicato da un tribunale non può chiedere ai giudici di essere assolto dimostrando che c’è altra gente che ruba.

 

Vuoi scommettere che adesso salterà fuori che in queste innocenti festicciole si usava anche la cocaina? Grosso modo così titolava sempre lo stesso quotidiano qualche giorno fa.

Questi giornalisti, con Giordano in testa, devono crederci proprio dei fessi. Si tratta di una tattica vecchia e stravecchia che a Napoli si chiama “fare pietto annanze” e cioé: hai timore che si verifichi qualcosa che già sai o che semplicemente prevedi? La riveli tu, anticipandone la scoperta e così (non sempre) o eviti che accada o ne neutralizzi gli effetti.

A questo punto proprio per dimostrare che il giochetto lo sappiamo fare anche noi, io provo a “fare pietto annanze” e dico:
”Vuoi scommettere che se qualche giannizzero del premier riesce ad avvicinare alcune delle persone che stanno testimoniando, magari presentandosi con qualche pacco regalo, queste ritrattano tutto? Per carità era solo per far capire che conosciamo il meccanismo del giochetto.

Come avevo immaginato mentre scrivevo questo pezzo il TG3 ci ha informati che Massimo D’Alema ha immediatamente querelato “Il Giornale”.



Naturalmente il TG1 ha ignorato la notizia mentre si è attardato a farci vedere la faccia di Berlusconi che ci diceva la percentuale di gradimento degli italiani verso la sua persona e ci spiegava che il merito di questa popolarità era dovuto al fatto che egli è buono, generoso, sincero e leale, della serie: se non me lo dice nessuno, me lo dico da me.

Adesso ve ne prego, facciamo una piccola verifica.

Per essere buono è buono. Basta ricordarsi di Biagi e Montanelli. Due signori anziani, rispettati da tutti e al termine delle loro prestigiose carriere. Bisognava essere veramente buoni per tirare loro quei maldestri tiri mancini..

Generoso, è generoso; basterebbe pensare alle elargizioni fatte tramite Previti, al giudice Vittorio Metta.

Sincero? Questo non si discute proprio. Ricordiamoci di quando al tribunale di Verona dopo aver giurato di dire la verità sostenne di essersi iscritto alla P2 poco tempo prima che scoppiasse l’omonimo scandalo (1981) e di non aver mai pagato una quota d’iscrizione. Si scoprì, poi, che la sua tessera n° 1815 era datata 1978 ed era stata pagata lire 100.000.

Infine per verificare quanto sia leale sono costretto a ricordare in quale maniera riuscì a fare annullare il “Lodo Mondatori” aggiudicandosi grazie a corrotti e corruttori, la più grande industria editoriale italiana.

Per completezza d’informazione riporto il costrutto della sentenza di cassazione.

Previti, Pacifico e Acampora: 1 anno e 6 mesi.

Metta: 1 anno e 9 mesi.


Leggi l'articolo completo e i commenti