Berlusconi ha preso in ostaggio il paese. Legge elettorale con altra maggioranza e poi voto. Subito

par Pietro Orsatti
giovedì 16 maggio 2013

 

La situazione sia sul piano politico che su quello economico e sociale peggiora di ora in ora mentre l’improbabile maggioranza che tiene in piedi il governo Letta è immobilizzata da un’offensiva mediatica e parlamentare di Berlusconi che lascia stupefatti. Se mai fosse possibile esserlo dopo questo ventennio berlusconiano, per il livello di irresponsabilità davanti al paese e di spregiudicata ricerca di un’impunità per l’uomo di Arcore impossibile da ottenere se non prendendo in ostaggio, come ha fatto, il Paese.

È evidente che Berlusconi non ha alcuna intenzione di approvare una legge elettorale che archivi il porcellum. Non cederà se non quando avrà ottenuto in qualche forma una sorta di impunità che gli consenta di non essere escluso dalla vita politica e di avviare il complicato passaggio del comando del proprio impero finanziario. Del paese e della crisi economica e sociale a Berlusconi non importa nulla. Che ne dica Mieli il cavaliere è esattamente il contrario di uno statista. Lo ha dimostrato innumerevoli volte in questi 20 anni e ancora di più lo sta dimostrando ora. Per lui contano solo i suoi soldi, i suoi piaceri e una totale immunità che gli consenta di fare quello che vuole oltre ogni limite di legge.

Male ha fatto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a forzare la mano sulla larghe intese. Malissimo hanno fatto (e in maniera miserabile attraverso una congiura che liquidasse il centro sinistra) quei dirigenti del Pd che hanno sposato la linea di Napolitano. E male ha fatto Enrico Letta a accettare l’incarico di guidare un governo impossibilitato, proprio dalla natura padronale del Pdl, fin dalla sua nascita di affrontare qualsiasi problema che non fosse riconducibile ai desiderata di Berlusconi.
Se ne prenda atto. Ora.

Se davvero il gruppo dirigente del Pd ha davvero a cuore i problemi del paese, e se ne comincia a dubitare visto l’indecoroso spettacolo offerto in questi mesi, avvii immediatamente in parlamento (e non nel governo) l’iter per una legge elettorale degna di essere chiamata con questo nome. I numeri, sia alla camera che al senato, ci sono. E la disponibilità pure già espressa da Sel e M5S. Non si perda un minuto di piu.
E poi si vada al voto.


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