Berlusconi e le sue generose promesse

par Paolo Cufino
giovedì 4 giugno 2009

Dietro ogni promessa c’è un trucco. Basta stare attenti a come muove le tre carte.

Quando, sotto una qualsiasi tornata elettorale, si rende necessario prendere all’amo gli ingenui che, purtroppo, abbondano nel nostro paese, allora, la diabolica maestria del cavaliere si scatena in tutta la sua potenza e le promesse, le più mirabolanti, fioccano.

Questa affermazione, direbbe lui, è la solita, becera frase di un oppositore che non si rassegna all’idea dello straripante successo di un "self made man" che ha salvato l’Italia dal pericolo comunista.

Proverò allora a dimostrare quanto sia esatto ciò che ho appena scritto e come di tutte le promesse che il premier fa sotto elezioni, quelle per i ricchi vengono mantenute e quelle che contengono provvedimenti per la povera gente disattese o ridimensionate.

Vi ricordate quando promise di aumentare le pensioni minime a 500 euro? Quanti pensionati lo votarono per questo? Dopo aver vinto le elezioni saltò fuori che l’aumento era solo per chi aveva compiuto 70 anni. Peccato che questo aveva dimenticato di dirlo prima.

Vogliamo parlare dell’ICI da abolire ai redditi alti? (a quelli medio-bassi era già stata soppressa dal governo Prodi). Detto e fatto!!! Berlusconi è persona seria e quando dice una cosa (per quelli che, come lui, vivono negli agi) la mantiene.
Vogliamo parlare del bonus famiglia promesso a Natale? Da questo bonus che andava da 200 a 1000 euro, sono stati esclusi tutti coloro che hanno la pensione sociale in quanto non hanno un sostituto d’imposta. Ma che bella invenzione!
Per escludere buona parte dei proprietari della sola casa in cui abitano sono state opposte altre mille diavolerie e...infine, per chiuderla col "bonus", sarebbe interessante sapere se quelli che hanno avuto i 1000 euro sono più o meno di qualche decina.


Della "Social Card" penso sia inutile parlarne. Tutti ormai dovrebbero aver capito di quale gigantesca turlupinatura si è trattato e quali e quante umiliazioni hanno dovuto subire coloro che hanno potuto usufruirne. (Circa 530.000 persone e non 1.300.000 come era stato annunciato).

Per quanto attiene alla promessa di mantenere l’Alitalia italiana e di regalarla agli amici della parrocchia, scaricando 3 miliardi di debiti sulle nostre spalle, il sig. TV non ha fatto una grinza. La parola è parola e gli uomini d’onore la mantengono. L’affare è stato così succulento per questi grandi patrioti imprenditori, che a voler essere maliziosi, (cosa che non siamo) verrebbe il sospetto che, dietro le quinte del business, c’entrino anche lui e qualcuno dei suoi corifei.

Sulla promessa (durante le ultime regionali) di tenere il G8 alla Maddalena cosa possiamo dire? Le elezioni le ha vinte il PDL? Si! E allora che si sposti il G8 in Abruzzo dove, guarda caso, a breve si voterà per la provincia di l’Aquila. Queste elezioni sono state rimandate a fine anno o nella speranza di poter sfruttare a fini elettorali la consegna delle case che dovrebbero essere assegnate ai terremotati all’inizio del prossimo autunno o, peggio ancora, perche uno dei tanti sondaggi, con cui è solito trastullarsi il nostro amico, dava ancora favorita la presidente Stefania Pezzopane.

L’ultima promessa, questa volta agli abruzzesi, sta nel recente emendamendo alla legge per la ricostruzione. In esso si sostiene che le case distrutte dal sisma saranno, al 100%, ricostruite a carico dello stato.

Tutti i filtri e gli ostacoli, questo lo ipotizzo io, verranno fuori dopo le elezioni provinciali.

Potrei continuare a lungo, ma non voglio infierire oltre su un povero uomo perseguitato da un manipolo di toghe rosse, osteggiato dalla stampa nazionale ed estera, dai telegiornali, quotidianamente vittima di complotti comunisti e al quale persino la moglie ha voltato le spalle.


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