Berlusconi e la trappola verde

par Elia Pirone
giovedì 9 settembre 2010

Il leader della Lega, Umberto Bossi, ha dichiarato ieri sera che, se non si andasse subito al voto, la Lega potrebbe votare no alla fiducia al premier

Se è vero come è vero che tutti hanno una diversa percezione delle cose, per quanto mi riguarda è accaduto un fatto gravissimo per il governo.
 
Il leader della Lega, Umberto Bossi, ha dichiarato ieri sera che, se non si andasse subito al voto, la Lega potrebbe votare no alla fiducia al premier. Affermazioni, come detto, importantissime per il futuro della maggioranza che, forse, oggi, non è più tale.
 
Dicono: le affermazioni di Bossi vanno prese con cautela, perché l’autore potrebbe ritrattarle con la stessa facilità con cui le ha formulate. Non mi stupirei se, proprio mentre sto scrivendo, arrivasse una smentita, un “sono stato frainteso” di berlusconiana memoria.
 
Infatti non era proprio il leader della Lega colui che, anni fa, dava al premier del “trafficante di droga”, del “mafioso”, del “nazistoide”? Molti lo avranno dimenticato, o avranno finto di dimenticare, che “La Padania”, il quotidiano leghista, pose dieci famose domande, tutt’altro che comode, a Berlusconi, prima, s’intende, che lui e Bossi diventassero amiconi.
 
Ma ora questa amicizia sembra arrivata ad un punto critico. Perché c’è molto di più dietro la frase pronunciata dal capo dei leghisti. C’è un messaggio sotteso che pare porsi in questi termini: “O fate quello che vogliamo, o qui crolla tutto”.
 
Riflettiamo: all’inizio di questa legislatura Berlusconi era al “centro” del centrodestra. Egli era il punto di riferimento (nonché il punto di contatto) di Fini e Bossi. Il Presidente della Camera era situato a “sinistra” (sempre parlando del panorama del centrodestra) e Bossi a “destra”. Il risultato era una sorta di equilibrio.
 
Ora che Fini ha fatto le valigie e ha fondato un centrodestra personale, l’equilibrio si è spezzato e Bossi ha acquisito un potere ancora maggiore, arrivando, come è successo in queste ore, a dettare le regole al premier.
 
Quale può essere il risultato della rottura dell’equilibrio? Molto probabilmente Berlusconi finirà con l’esplodere, logorato da Fini, ormai ufficialmente un ex, e pressato dai leghisti sempre più arrembanti.
 
Il Presidente del Consiglio si trova in grossi guai e non basterà la sfacciata faziosità di Minzolini a salvarlo.
 

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