Berlusconi chiede aiuto alla Cina

par paolodegregorio
mercoledì 14 settembre 2011

Caro Silvio, osserva gli scherzetti che fa la storia: tu che sei al potere in nome del più assoluto anticomunismo e hai usato il termine “comunista” come un insulto e dispregiativo verso ogni tuo oppositore o giudice, oggi il tuo governo alla bancarotta tratta con la Cina comunista pregandola di accattarsi un po’ di titoli spazzatura del nostro debito pubblico, e offre ai “rossi” l’ingresso nel salotto buono della nostra economia con partecipazioni azionarie in ENEL, ENI e quant’altro sapremo nei prossimi giorni.

Una legge del “contrappasso” difficile da digerire e se anche funzionerà nel breve termine per evitare il default, nel lungo termine significherà il declino dell’Italia all’interno della globalizzazione che ha già i suoi vincitori ed i suoi vinti.

Caro Silvio, tu ci hai imbrogliato per l’ennesima volta affermando a vanvera che noi eravamo messi meglio degli altri, che eravamo usciti dalla crisi, mentre in realtà vi sono paesi che comprano il nostro debito perché sono pieni di soldi e noi invece possiamo solo svendere quei pochi pezzi pregiati che ci rimangono.

Tu non hai governato l’economia in tutti questi anni, occupato come eri a farti gli affari tuoi e a organizzare festini. Hai assistito inerte allo smantellamento di interi comparti industriali che hanno delocalizzato all’estero per utilizzare manodopera a basso costo, con conseguenti licenziamenti e capitali prodotti in Italia volati via.

È volata via la FIAT, l’Alitalia la compreranno i francesi, e i resti della FIAT i tedeschi, mentre hanno chiuso tessile e cantieri navali fuori mercato dopo l’ingresso dei cinesi nei rispettivi settori.

Ma la tua responsabilità più grande, per cui sarai ricordato come il peggior Presidente del Consiglio della nostra storia, è quella di aver tagliato i fondi alla ricerca, alle università e alle scuole in generale, gli unici settori che potevano dare un futuro al nostro paese, con la ricaduta drammatica che i nostri cervelli vanno all’estero a sostenere le economie più forti, condannandoci ad un sicuro e strutturale declino.

Sarebbe bastata la rinuncia all’acquisto di 135 cacciabombardieri dagli USA, la chiusura degli interventi militari all’estero per avere i fondi necessari per una ricerca e cultura di primo ordine, con un consenso popolare presumibilmente strepitoso.

Se tu, Presidente del Consiglio, invece di minimizzare o negare la crisi con ottimismo beota e senza fondamento, ne avessi riconosciuto, da vero statista, la vera strutturalità e drammaticità, avresti dovuto puntare su di un governo di salvezza nazionale per avere il consenso per tagliare le spese militari, investire in ricerca, innovazione, energie rinnovabili, tutela dei nostri sterminati beni culturali.

Hai fallito in tutto, credibilità politica, moralità, frequentazioni, economia. Hai avuto successo solo nell’ottenere una serie infinita di leggi “ad personam”, con cui hai finora evitato la galera, bloccando il Parlamento che avrebbe dovuto occuparsi di cose serie.

La sola eredità che ci lasci è culturale, hai convinto molti italiani che con il denaro si compra tutto, dai deputati alle fanciulle, si compra il silenzio dei propri complici, della mafia, si tacita la Chiesa con il denaro pubblico, e la convinzione popolare è che ognuno ha un prezzo.

Anche la pseudo sinistra è stata contagiata da questa cultura che ha il suo profeta: Silvio.


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