Berlusconi cede al ricatto e fa scivolare 4 miliardi ai questuanti siciliani

par Stefano Brigante
lunedì 3 agosto 2009

Fra Galdino di manzoniana memoria si accontentava di poche noci per la sua questua. Il Presidente della Regione Sicilia ed i suoi adepti non si accontentano di briciole e a dispetto dello Statuto Speciale della Regione, a dispetto dell’interesse generale del paese e con il complice silenzio della Lega cede a un ricatto che costa al Paese 4 Miliardi.

Le promesse del federalismo e della relativa efficienza dello Stato sono al capolinea prima di essere attuate concretamente. I cittadini, in prima linea i meridionali devono prendere coscienza di questo sperpero che stride con l’esiziale disoccupazione e sottosviluppo del Sud.

Questa ultima elargizione di 4 miliardi fatta dal nostro attuale governo alla Sicilia è l’ennesima conferma di come Berlusconi lavori in un Circo equestre (l’esecutivo) e di come gli spettatori (gli italiani dormienti) si dilettino con le magie e gli spostamenti di denaro degne di un mago.

Soltanto ieri si erano placate le pantomime della Lega con gli alleati sul ritiro dei nostri soldati dall’Afghanistan e rieccoci con un nuovo atto di questa lunga tragicommedia.

I Miccichè ed i Lombardo già da alcuni giorni piagnucolavano risorse e piani di intervento speciale per la Sicilia... O per sineddoche per "Il Sud" e dunque hanno ordinato a la carte.

Hanno presentato a Berlusconi uno spauracchio sottoforma di Partito del Sud ma, chiamatelo come più vi garba, dovevano semplicemente battere cassa, così è stato.

Soltanto lo scorso ottobre il comune di Catania veniva salvato dal buon cuore del Paese intero per mezzo e con la docile manina dell’esecutivo.

Siamo ad agosto, in genere i politici sono già in vacanza: quest’anno pare che non ci sia pace.

L’arca che il nostro Noè-Berlusconi cerca di traghettare verso non si sa dove, ogni giorno vede una nuova falla e lui povero deve cercare nella borsa degli attrezzi per aggiustare e rattoppare. Questa volta ha usato una toppa da 4 miliardi e la Sicilia, scusate, IL SUD, è salvo.

Ci lamentiamo tanto del prelievo fiscale ma non ci lamentiamo mai di ciò che lo Stato fa dei nostri soldi dopo averli prelevati, sarà il clima mediterraneo ma questo metodo non mi convince affatto.

Quando ero bambino mia madre mi dava i soldi per andare alla festa del paese, al mio ritorno mi chiedeva un resoconto preciso di ciò che avevo speso, controllava il resto, commentava le spese superflue. Questo via via finché non sarei diventato autonomo. Mia madre è del Sud.

Bisogna chiedere conto ai signori che inviamo a Roma a fare la bella vita per lo meno cosa ci fanno coi nostri soldi, una volta per tutte! Non possono far passare sottobanco siffatte operazioni e per carità di Dio, non serve un Grillo per urlarlo ai quattro venti, serve la voce di noi cittadini che non siamo comici, che di comico la nostra vita non ha nulla, servono solo tanti e tanti onesti cittadini che dicano basta e che disapprovino questi vergognosi giochi di prestigio. E sappiatelo, i politici tengono in considerazione la disapprovazione dei cittadini, come rispettano i sondaggi, come rispettano i soldi che ricevono come compenso per il lavoro svolto. Hanno paura della nostra opinione e si regolano di conseguenza. Altrimenti Berlusconi perché avrebbe delicatamente lasciato scivolare le braghe davanti ai singhiozzi altalenanti di Lombardo?

Ora che la frittata è nuovamente fatta non c’è modo di trovare rimedio, i 4 miliardi sono stati messi nelle mani di una Regione che farà come il gatto e la volpe fanno con Pinocchio.

Ci aveva fatto sognare a tal proposito il Ministro Brunetta dicendo quanto segue:

«Col federalismo stop ai privilegi delle Regioni a statuto speciale »; «ora tutte saranno "speciali" , e non perché hanno più soldi delle altre». Era aprile, è passato tanto tempo, si sarà dimenticato.

Brunetta continuerà a dire le sue scempiaggini su ciò che farà, che vorrebbe o che sarebbe desiderabile, lasciando il Paese invariato. I fatti concreti non si profilano all’orizzonte, tornelli, tanti tornelli che girano, meno assenteismo, molto fumo, troppo fumo e l’arrosto rischia di bruciarsi.

Passiamo alla Lega e spero vivamente che un buon numero di leghisti legga questo articolo. Il vangelo del partito del Nord ha messo sempre al primo posto e nella lista nera la politica clientelare di Roma Ladrona. Lo ha fatto per cercare consensi nelle valli brumose del Nord per poi ritrattare una volta aumentati i seggi leghisti al Parlamento? Se invece Roma produce questo effetto a tutte le fedi politiche allora il qualunquismo ha la meglio.

La Lega ha il dovere morale di opporsi a questo scempio, la dignità di governo della lega è perduta se non vi sono degne spiegazioni per questo sperpero che l’esecutivo fa del denaro pubblico. Sbandierare il federalismo per poi lasciare passare queste iniezioni di risorse ad una Regione che non è in grado di gestirle è un controsenso politico, democratico ed etico.

Vediamo cosa succede nei prossimi giorni, se qualche mente illuminata insorge, da qualsiasi schieramento, da qualunque opposizione.

Intanto le vere menti illuminate che siamo noi che paghiamo le tasse e che viviamo di lavoro onesto, dovremmo cominciare a riscaldarci, a pensare, a porci qualche domanda in più, ad informarci, ad interrogare i nostri parenti o amici che hanno studiato politica economica all’Università, a coloro che sanno come funziona lo Stato. Dovremmo cominciare a tirarli fuori i dubbi come quando al mercato non siamo sicuri del resto che l’ambulante ci ha dato, come quando controlliamo con lo sguardo la bilancia mentre facciamo la spesa perché non ci va di farci fregare, come quando ci viene consegnato un lavoro che non era quello pattuito e ci rifiutiamo di pagare ciò che non è dovuto.

Chiediamo spiegazioni allo Stato, lo stato lo abbiamo creato Noi, negli organi dello stato siede gente che abbiamo voluto Noi, tra di loro c’è uno di Noi. Allora ci rispondano, ci spieghino, si giustifichino cosi come si fa con uno di famiglia. Onorevole risponda! Altrimenti l’Onore non c’è più e se manca l’onore, il senso del dovere, se ne vada a casa Onorevole, in quella casa che ha messo su con i nostri soldi e venga uno migliore di lei.

Il circo intanto va avanti, mentre gli italiani sotto il sole d’agosto dormono.

Buone vacanze a tutti.


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