Berlusconi arruola Storace, archivia il centro e sterza a destra
par Voltaire
lunedì 20 settembre 2010
Silvio Berlusconi partecipando a la chiusura della festa della Destra di Storace e Bontempo a Taormina sabato 18 settembre afferma «Sono convinto che andremo al voto tra tre anni dopo avere ben governato e anche dopo avere inserito uomini de La Destra con la d maiuscola al governo, senza passare per ulteriori passaggi elettorali».
E Storace gongolando gli risponde “Noi non siamo terzopolisti per vocazione, io voglio spostare il bipolarismo italiano a destra, noi vogliamo fare politica in una coalizione e ci dobbiamo organizzare bene. La Destra è il partito della lealtà, della coerenza, della nazione”.
Berlusconi riaccoglie fra le sue braccia i post fascisti (non pentiti) di Storace, che erano rimasti fuori dalla coalizione di centro-destra, alle ultime elezioni politiche, per il veto imposto da Gianfranco Fini.
La collaborazione come lui stesso ha affermato dovrà iniziare, prima della prossima tornata elettorale, inserendo nel governo qualche nome di “prestigio” della formazione in cui un tempo militava Daniela Santanchè, oggi indiscussa paladina della libertà.
Continua la strategia del Cavaliere, che dopo aver rifiutato l’alleanza con l’Udc di Casini, provocato l’espulsione di Gianfranco Fini dal Pdl, cacciando di fatto la componente più moderata della coalizione, sposta sempre più a destra il baricentro della sua azione politica.
Questa iniezione da cavallo di “Dio, Patria e Famiglia” sembrerebbe una dei tanti medicinali per rinvigorire il corpo malato del governo e della maggioranza.
Cosa c’è di meglio, in questo momento di incertezza nazionale internazionale, dell’affidarsi a coloro che nell’affrontare i nostri problemi, forniscono le soluzioni sicuramente più immediate ed elettoralmente spendibili ma anche al contempo rozze e miopi?
Con Fini che veleggia per altri lidi e la mossa di sabato, Berlusconi ci presenta un colazione alternativa alla sinistra il cui centro è un vago ricordo. Sarà schiacciato da un lato dal Carroccio e dall’altro dalla formazione neo alleata.
Il Pdl, partito anarchico per eccellenza, fluido come l’acqua, prenderà la forma di coloro che lo conterranno alle estremità, Lega e Destra di Storace. Come è avvenuto fino ad adesso dove il Popolo delle Libertà primo partito d’Italia, si è rivelato succube e passivo alle richieste e ai capricci leghisti.
Alle prossime elezioni si presenterà, a sentire il Presidente del Consiglio, uno scenario inquietante: un mostro a tre teste composto da Berlusconi, Bossi e Storace. Le forze più conservatrici e oscurantiste dello scenario politico italiano sembrano spinte dagli eventi a stare insieme, in un tragico sodalizio.
Altro che respingimento in mare degli extracomunitari, altro che ronde padane, altro che scetticismo europeo e divisione del sindacato, altro che limitazione dei diritti civili, e patti d’amicizia con loschi dittatori (Putin e Gheddafi), se questa trimurti dell’intolleranza democratica dovesse vincere le elezioni, l’Italia piomberebbe in un medioevo ideale e politico mai visto prima, dagli esiti nefasti.
Una cosa è certa, Berlusconi è libero di arroccarsi a destra con le sue paure e le sue incertezze. Per salvare il suo potere ed i suoi potentati.
L’Italia invece non può permettersi di farlo. Rimarrebbe l’anomalia inspiegabile, impermeabile al progresso economico, sociale e civile, a cui i gli ultimi governi l’hanno relegata.