Berlusconi: "La Gandus è un’estremista di sinistra". I fatti...

par morias
giovedì 21 maggio 2009

Dichiarazioni di fuoco quelle fatte dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in seguito alla pubblicazione della motivazione della sentenza con la quale è stato condannato in primo grado l’avvocato inglese David Mills, e che rappresenta un chiaro atto di accusa nei confronti dello stesso Capo dell’Esecutivo.

Come d’incanto spunta ora un’anticipazione del libro dell’imparzialissimo conduttore di "Porta a Porta", Bruno Vespa, in cui Silvio Berlusconi afferma di non aver mai conosciuto Mills: <<Era uno dei tantissimi avvocati di cui all’estero il gruppo Fininvest si era servito occasionalmente>>.

Poi prosegue lo stesso premier: <<Le mie società, né tanto meno io, avevamo ragioni per fare quel versamento a Mills che proprio con le sue dichiarazioni era stato il principale responsabile di una sentenza di condanna>>.

Ed infine Berlusconi snocciola dati riguardanti il numero di magistrati che in tutti questi anni si sono occupati di lui e dei relativi costi legali che ha dovuto sopportare, ed infine aggiunge: <<Sono record davvero impressionanti, di assoluto livello non mondiale ma universale, dei record di tutto il sistema solare>>. 

Qualunque cosa il Presidente del Consiglio dica, urlando e sbraitando, resta il fatto che la sentenza di condanna per David Mills ha portato all’accertamento di una verità giudiziaria che ha radici profonde, e che va fatta risalire alla fine della "Prima Repubblica".

Per la verità oggi i fatti comunque accertati, leggendo le motivazioni della condanna, ci fanno capire che la "Seconda Repubblica" non è mai iniziata.

Veniamo ai fatti.

David Mills viene condannato a quattro anni e sei mesi di reclusione perchè ha incassato 600 mila dollari per dichiarare il falso nei processi che hanno visto in passato imputato l’attuale Capo del governo, in merito alle tangenti alla Guardia di Finanza e alla creazione di società Offshore quali la All Iberian.

La All Iberian viene costituita nel 1989 su richiesta di Claudia Camagi, ed ha lo scopo originario di commercializzare film.

La sede è nel Guernsey, isole del Canale della Manica, davanti alla costa francese: di fatto è il capoluogo delle Isole del Canale.

Della costituzione di questa società se ne occupa lo stesso Mills, ma secondo le leggi di quel paese non bastava affermare che la All Iberian fosse stata costituita da gruppo Fininvest, ma occorreva la titolarità di una persona fisica.

A capo di questa società allora viene posto Foscale, vicino alla famiglia Berlusconi, il quale però dopo pochi mesi viene sostituito da Giorgio Vanoni, direttore della "Silvio Berlusconi Finanziaria" con sede in Lussemburgo.

Nel 1990 il Parlamento vara la cosiddetta Legge Mammì, la quale pone dei limiti alla proprietà televisiva, quando il gestore possiede anche aziende nel settore editoriale (è proprio il caso di Silvio Berlusconi il quale oltre a possedere tre reti nazionali, ha anche il controllo della Mondadori).


In palio c’era la sopravvivenza della prima televisione pay per view italiana, Telepiù.

Mills discute con Vanoni la possibilità di creare una società quotata in borsa in Lussemburgo che detenesse azioni di Telepiù, senza far conoscere chi fossero i veri controllori: in pratica eludendo la stessa legge Mammì la quale prevedeva l’impossibilità di conoscere gli effettivi proprietari quando la società che deteneva azioni di società televisive fosse quotata in borsa.

A questo punto c’è un vero e proprio intreccio tra società Offshore, con in testa la All Iberian, con l’unico scopo di mantenere gli asset della famiglia Berlusconi: Vanoni attraverso queste società inizia a comprare azioni del gruppo Finivest alla Borsa di Milano, eludendo le norme sulla "concentrazione" imposte dalla legge Mammì.

Viene costituita una società con sede in Lussemburgo, la CIT, controllata dalla Horizon che fa capo allo stesso Mills, la quale fa versamenti e riceve danaro dalla All Iberian, attraverso i conti che questa aveva alla SBS (Sociètè de Banque Swisse), un conto a Londra ed uno in Lussemburgo.

Nel 1993 la Procura di Roma richiede indagini alla Guardia di Finanza tendenti ad accertare quali fossero le persone fisiche e/o società alle quali Fininvest avesse ceduto le quote azionarie di Telepiù in seguito all’entrata in vigore della Mammì che all’art. 15 vietava posizioni dominanti nell’ambito dei mezzi di comunicazione di massa.

Le verifiche della Procura erano motivate dalla necessità di accertare il rispetto formale delle norme anticoncentrazione.

Proprio in relazione a tali verifiche si inquadrano poi successiamente le tangenti alla Guardia di Finanza, accertate ad una somma pari a 25 milioni di lire.

Berlusconi si è sempre difeso dicendo di non poter conoscere tutte le attività poste in essere dai suoi collaboratori, ma sembra essere stato smentito dal fratello stesso Paolo il quale il 27 Agosto 1994 dichiara in aula :<<La struttura aziendale del gruppo Fininvest, al di la delle singole cariche formali, ha due suoi referenti precisi, e cioè per ciò che riguarda l’aspetto tattico strategico me personalmente, e per ciò che riguarda la strategia globale dell’impresa, Silvio Berlusconi>>.

E’ accertato che Silvio Berlusconi non potesse non sapere.

Il discorso potrebbe essere ancora molto lungo, bisognerebbe analizzare tutta la vita economica, finanziaria e politica dell’impero del nostro premier andando indietro di quasi trent’anni, passando per i finanziamenti illeciti dati al PSI di Bettino Craxi, bisognerebbe parlare di Century one ed Universal one per i quali vengono chiamati in causa i "figli di primo letto" del premier, Marina e Piersilvio, bisognerebbe parlare dei rapporti di Paolo Del Bue con la famiglia Berlusconi....

In questi giorni in rete è possibile scaricare la sentenza completa emessa dal Tribunale di Milano, dovrebbe essere letta nelle scuole.

Le accuse mosse al magistrato Nicoletta Gandus, da parte di Silvio Berlusconi, non hanno senso, ma purtroppo non tutti gli italiani hanno la pazienza di leggere più di quattrocento pagine di motivazioni alla sentenza che sta facendo scandalo in Italia ed in Europa.

Scandalosa non è la sentenza, come va dicendo il Presidente del Consiglio, ma scandalosa è la verità, e i fatti, che quella sentenza accerta.


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