Benjamin & Billy
par Filippo Cusumano
giovedì 21 gennaio 2010
Bene, adesso quella rubrica si chiama Billy.
Grasso avanza varie supposizioni che consegna al vaglio dei suoi lettori.
Aldo Grasso su Il Corriere della sera si chiede pubblicamente il perché di questo nuovo titolo della rubrica.
Chi è Billy?
Chi è Billy?
Billy è il nome del cane di Minzolini, il nuovo direttore.
Anzi no, trattasi di un riferimento a Billy More, nota drag queen scomparsa qualche anno fa.
Il critico viene sommerso dalle e-mail di molti lettori, felici di potergli insegnare, finalmente, qualcosa che non sa.
"Ma, no - gli scrivono in coro - non lo sai che Billy è il famoso scaffale dell’Ikea?"
Il critico viene sommerso dalle e-mail di molti lettori, felici di potergli insegnare, finalmente, qualcosa che non sa.
"Ma, no - gli scrivono in coro - non lo sai che Billy è il famoso scaffale dell’Ikea?"
Grasso è felice della notizia. Gli offre la possibilità di scrivere un brillante articolo il cui contenuto in sintesi è questo: il vecchio nome richiamava i contenuti, il nuovo nome riguarda un contenitore.
Naturalmente non si fa sfuggire l’occasione per dare all’episodio la valenza di una metafora. E scrive, severo: "Infatti prima si parlava di libri , adesso si fanno solo segnalazioni”.
Il giorno dopo, a Benjamin, scusate volevo dire a Billy, il redattore Marco Frittella risponde piccato all’eminente critico: “Billy è uno scaffale conosciuto da tutti, non un filosofo noto solo a pochi”.
E accusa Grasso di “snobismo” e “nascondimento solipsistico”.
Una piccola storia di contrapposte autoreferenzialità che a me sembra molto comica (e a voi?).
Il giorno dopo, a Benjamin, scusate volevo dire a Billy, il redattore Marco Frittella risponde piccato all’eminente critico: “Billy è uno scaffale conosciuto da tutti, non un filosofo noto solo a pochi”.
E accusa Grasso di “snobismo” e “nascondimento solipsistico”.
Una piccola storia di contrapposte autoreferenzialità che a me sembra molto comica (e a voi?).