Belpietro dreamin’ (il golpe in camera da letto)

par L’89
giovedì 22 luglio 2010

Ho fatto un incubo. No, non è strutturato a matrioska, ma contorto lo è. Se non altro per l’esito. Ho sognato di aver sognato qualcosa di molto simile ad un sogno di Maurizio Belpietro. Sì, capita. Oggi il direttore di Libero si esercita nel raccontarci una delle sue avventure oniriche. Oggetto: la caduta del governo, ovviamente un golpe. Il sogno procede, procedeva chiaro: dimissioni di Caliendo, Camera disponibile all’uso delle intercettazioni per Cosentino e Verdini. Bocciatura del Legittimo Impedimento, passo indietro di Berlusconi, governo tecnico Letta.

 

Qui in nostri sogni, o incubi, divergono: mi separa da Belpietro il timore per una nuova legge elettorale, che mi sognavo lungi dall’essere già solo proposta, sebbene in aggiunta mi raccontavo, nel dormiveglia, di un particolare che il direttore tralascia: Napolitano non scioglie le camere, da qui il mandato a Gianni Letta. Niente dimissioni spontanee. Piccolezze, comunque: nell’incubo di Belpietro, urne nel 2011, vince una coalizione Rooseveltiana in stile “Resto del mondo”, con Prodi - ancora fastidiosamente definito Mortadella – festante sul palco di Santi Apostoli.

Adesso, ho un problema: l’incubo è sognare come Belpietro o il sussegursi di 3 governi del genere nell’arco di qualche settimana?
U‘


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