Basta Black Block

par Michele Luongo
martedì 14 luglio 2009

L’Aquila. Le proteste contro il G8. Era ora. Basta Black Block. Era ora che i movimenti politici, gli organizzatori e i manifestanti, soprattutto quelli che credono nella libertà della pacifica espressione, incominciassero a far sentire la propria voce, dando valore alla propria presenza. 

L’Aquila. Le proteste contro il G8 . Era ora. Basta Black Block

 
Le iniziative per dimostrare il proprio dissenso possono essere una moltitudine, ma sicuramente quella della violenza è contrario ad ogni principio della libertà.
 
Non era e non è assolutamente possibile accettare che si parli di libertà, di uguaglianza, di democrazia, di pace, per poi presentarsi alle manifestazioni con strumenti per offendere: bottiglie, pietre, mazze ferrate ecc, e poi con i volti coperti (neanche il coraggio di gridare il proprio… libero pensiero) , a questo punto viene meno l’alto ideale della Libertà.
 
Non era più ammissibile accettare che una minoranza di violenti potessero ogni volta compromettere le pacifiche manifestazioni. All’Aquila è incominciato un nuovo cammino, può essere la svolta, quella concreta. Si è avuto il coraggio di dire basta con i Black Block, di metterli in disparte, di isolarli.
 
Era ora che i movimenti politici, gli organizzatori e i manifestanti, soprattutto, quelli che credono nella libertà della pacifica espressione, incominciassero a far sentire la propria voce, dando valore alla propria presenza. 
 
All’Aquila, gli organizzatori e i dimostranti hanno mostrato maturità, dialogando ed allontanando i violenti. La violenza non porta mai nulla di buono e i giovani non devono farsi travolgere, tanto meno aggirare dalla politica, la quale ha ogni potere “democratico” per dissentire, per proporre e far sentire la propria voce.
 
 
 
 

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