E’ vero che con la RAI le hanno provate tutte per dare un senso alle finanze in perenne disavanzo, ma questa di mettere a capo un banchiere ci mancava.
Le dichiarazioni di Alfano sono quelle che fotografano benissimo la situazione, il segretario del PDL ha detto che il curriculum delle persone scelte è di primissimo piano mentre le modalità di nomina sono discutibili.
Bene, il problema è esattamente l’opposto, le modalità sono anche corrette, in un ottica di sganciare la RAI da un’invasione politica che è andata ben oltre la semplice lottizzazione,
il problema sono proprio i curriculum.
A chi mai verrebbe in mente di mettere a capo di un’azienda editoriale un banchiere, che possa entrare in un consiglio di amministrazione questo è un altro paio di maniche, ma una operatività diretta in questo settore ha bisogno di
ben altre competenze.
Non vorrei che Monti spaventato dalle candidature di
Santoro e Freccero sia andato oltre puntando solo sull’aspetto economico dell’azienda pubblica.
Il governo tecnico sta commettendo un errore di fondo; capisco l’idea del cambiamento ma una cosa è portare avanti delle riforme strettamente necessarie per combattere la crisi economica e un’altra
è rivoltare un Paese intero, per di più in meno di un anno.
Tra l'altro riformare la RAI senza una revisione più ampia di tutto il sistema media, a partire dalla Legge Gasparri per arrivare alle frequenze, non cambierà di molto la situazione.
Io mi sarei concentrato soprattutto sulla parte economica, debito pubblico, spesa pubblica e smobilizzo del patrimonio per investimenti strutturali, tutto il resto poteva aspettare.
Per esempio avrei speso un po' più di tempo sul lavoro che sta facendo la Fornero.
All'Università ci avrebbero invitato a tornare alla prossima sessione di esami per errori molto meno gravi rispetto a quello sugli esodati, frutto dell'ultima riforma delle pensioni, ci tornerò comunque in un prossimo post.
Tra l’altro credo che alcune riforme debbano essere fatte
da un nuovo parlamento, un governo tecnico e parlamentari a fine legislatura e per certi versi delegittimati non dovrebbero, secondo me, mettere mano a riforme su scuola, RAI, giustizia, lavoro da cui dipenderà il futuro del nostro Paese.
Riforme della RAI senza una revisione più ampia di tutto il sistema media, a partire dalla Legge Gasparri per arrivare alle frequenze, non porteranno nessun vantaggio.
Nella foto: Anna Maria Tarantola