Bamboccioni: ora Brunetta li vuole aiutare con 500 euro sfilati ai pensionati. Tremonti si infuria

par Filippo Cusumano
lunedì 25 gennaio 2010

Renato Brunetta ha preso a cuore i bamboccioni.

Prima ha lanciato l’idea di far approvare una legge per metterli fuori casa a 18 anni.

Tutti l’hanno attaccato, dicendo che non è con le battute che si risolvono i problemi seri.

"La mia era una provocazione" ha precisato il ministro.

Che non demorde.

Oggi sostiene che per reperire le risorse per dare una mano ai giovani e aiutarli ad uscire fuori di casa, occorre "mettere le mani" nelle tasche dei pensionati.
 
"Mi riferisco a quelli che percepiscono pensioni di anzianità. Insomma ai baby pensionati" si affanna a spiegare Brunetta.
 
Che però dimentica che moltissimi di quei baby pensionati sono tali non perchè destinatari di un privilegio, ma perchè in molte aziende in difficoltà le riduzioni di organici, per limitare il disagio sociale, si concentrano sui soggetti con maggiori accantonamenti contributivi.
 
Insomma, siamo alle solite.
 
Pur di attirare l’attenzione, il ministro non ci risparmia le sue trovate.
 
Palazzo Chigi ogni volta si affretta a dichiarare che quelle del ministro sono ricette personali, che l’esecutivo si guarda bene non solo dall’avallare, ma anche dal prendere in esame, per quanto sono risibili. Tremonti, come al solito, si infuria.
 
Insomma, come dire? Isolate opinioni.
 
Dilettanti allo sbaraglio.
 
Cinema.
 
O cabaret se preferite.
 
Peccato che l’oggetto di queste battute che non fanno ridere ( e che il ministro affamato di luci del palcoscenico chiama provocazioni) siano sempre i problemi urgenti e drammatici del paese.
 
Problemi sui quali ben potrebbero esercitarsi le capacità professionali e la concretezza progettuale di Brunetta. Se ci fossero...
 

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