Bagnasco, il popolo e la predica sui partiti

par luca
martedì 8 maggio 2012

Devo dire che leggendo sempre Bagnasco, mi rendo conto che parla più da politico che da presidente della CEI. Ci ricorda con la solita predica, che la politica è giusta cosa e anzi l’antipolitica è dannosa per tutti quanti.

Da una parte però dice anche che servono sforzi dalle istituzioni per appianare i soliti problemi quali lavoro, disoccupazione e servizi da offrire alla gente. Insomma chi si ribella e dice cose contro i ladri politici e denuncia le loro magagne è scomunicato e deve andare in ritiro spirituale per punizione per trenta giorni. 

Bisognerebbe ricordare a sua Eminenza che la chiesa è parte di quel mondo fatto di legami tra partiti e curie, tra scambi di favore e larghe agevolazioni. E poi non vedo perché si debba ancora una volta interferire nel panorama politico e sociale, quando la chiesa stessa dovrebbe rimanerne fuori e anzi, da buona Madre, essere vicina a chi soffre quotidianamente.

Già, magari a quelle famiglie che hanno visto uccidersi mariti o figli per colpa di Equitalia e altre diavolerie sanguisuga... Caro Bagnasco le dico una cosa: ma perché la chiesa oggi in un momento difficile e economicamente drammatico, non ci regala effettivamente qualche azione di carità lodevole, magari dando da mangiare a chi non ha da mangiare e ospitando chi non ha casa? Tutto ciò mi ricorda invece le prediche di don Giorgio De Capitani, che come don Mazza è l’antipodo di una certa specie di sacerdote che predicano bene e razzolano benissimo. Altri invece predicano, predicano e predicano ma razzolando male allungano le file di un popolo assieme ai politici, di ladri, mignottari, pedofili e figli di…


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