Berlusconi e Catilina

par antonio cianci 251039
sabato 20 giugno 2009

Un capolavoro assoluto di piaggeria la lettera dell’on. Deborah Bergamini del PDL, inviata al Corriere della Sera di ieri (17 giugno), per difendere Berlusconi.

E per far ciò, la Bergamini si lancia in un paragone temerario di Berlusconi con Lucio Sergio Catilina, nobile romano ambizioso e dissoluto,che viene accusato di congiura contro la repubblica e condannato a morte.

L’onorevole dipinge Catilina come uomo di parola e coraggioso, che coltiva idee di giustizia sociale e libertà, spinto da un consenso popolare straordinario, perché anticomformista , animato da progetti di riforma e profondo senso della Patria. Idee per le quali viene avversato dai poteri forti, gli viene impedito di diventare console e poi accusato di congiura contro lo stato.

La stessa cosa che sta succedendo dopo oltre 2000 anni – sempre secondo l’onorevole Bergamini – al presidente Berlusconi, “rivoluzionario conservatore”, vittima dei poteri forti, dei giudici, dei nemici della democrazia.

I fatti stanno diversamente. Catilina visse in un periodo di grave crisi della repubblica romana e di aspre lotte politiche tra la l’oligarchia senatoria e gli uomini emergenti del partito popolare, Crasso e Cesare,che forse fu complice in quella congiura. Catilina, battuto due volte nell’elezione per il consolato, organizzò un movimento di ribellione, in cui gli storici ravvisano un tentativo di riscossa della nobiltà sillana dissipata e rovinata, e cadde a capo dei suoi uomini armati combattendo contro un esercito consolare di Roma.

La vicenda berlusconiana è molto distante e diversa da quella di Catilina.

Berlusconi è un “potere forte” due volte. Come uomo politico e presidente del Consiglio, forte dell’ampio consenso popolare; e come imprenditore,proprietario di tre canali televisivi, due case editrici, diversi giornali, un’azienda cinematografica e tante partecipazioni azionarie importanti in banche ed altre attività finanziarie, che ne fanno l’uomo più potente d’Italia.

Non farà la fine di Catilina. Deve solo, come gli ha opportunamente ricordato il suo amico Giuliano Ferrara su “Il Foglio”, assumere uno stile di vita più consono alla carica che ricopre.


Leggi l'articolo completo e i commenti