Aumentano adesioni al movimento "Forza d’Urto" in Sicilia

par Concetto Barone
giovedì 19 gennaio 2012

Il movimento "Forza d’Urto" non molla la protesta. Gli esiti dell’incontro tra Lombardo, i nove prefetti dell’isola e gli esponenti di Forza d’Urto non sono ancora stati resi noti. 

Intanto aumentano le adesioni al movimento Forza d’Urto, che riesce a racimolare iscritti su ampia fascia sociale. Le accuse di Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, sono la chiara descrizione di quanto avviene in numerosi presidi: “Mafiosi tra i manifestanti, cerca politica, alimenta ribellione”. Aggiunge inoltre:

“Se diciamo certe cose è perché si tratta di presenze inquietanti. Dietro questa mobilitazione, vedo un vecchio ribellismo siciliano, con dei leader che fanno politica e qualche politico trombato che vuole ritrovare la scena alimentando la protesta. La preoccupazione è che tutto ciò si possa risolvere in una grande operazione di trasformismo. La situazione peggiora di giorno in giorno, i blocchi che impediscono la consegna delle merci non solo continuano, ma sono in aumento. I danni subiti dal sistema delle imprese sono ingenti. Stiamo valutando l’impatto, ma posso dire che è rilevante”.

Dodici anni fa la medesima sigla di trasportatori, la Aias, che oggi opera nel movimento Forza d’Urto, paralizzò i trasporti in Sicilia per 7 giorni, causando una stima di danni, secondo Confindustria, di 700 miliardi del vecchio conio.

I presidi aumentano e oggi a Giarre, come altrove, si sono intensificati i blocchi dei mezzi, costringendo diverse aziende a fermare i loro lavori in segno di protesta. Protesta che rimane libera, ma chiaramente un gioco-forza impone di dover aderire, senza mezzi termini.

La paralisi del trasporto merci è al culmine in Sicila, e secondo alcune indiscrezioni, il movimento Forza d’Urto non vuole assolutamente mollare la presa. Intanto ieri l’esecutivo di Unatras (Unione nazionale delle associazioni dell’autotrasporto merci), a Roma ha sospeso il fermo dei servizi che era stato proclamato dal 23 al 27 gennaio.

Indubbiamente grazie alle rassicurazioni date dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera: interventi immediati con 400 milioni di euro per il comparto, rimborso delle accise sul gasolio e controllo dei costi delle assicurazioni.

Il Codacons crea “Comitato Vittime Forza d’Urto” in difesa di tutti coloro che hanno subito e subiscono danni e lesioni di ogni genere da effetti derivanti dallo sciopero. Il segretario nazionale Francesco Tanasi:

“Il blocco totale della Sicilia e delle attività commerciali isolane continua e al quarto giorno non c’è più benzina e anche i beni di prima necessità non sono più facilmente disponibili o sono aumentati molto di prezzo”. “I danni all’economia dell’Isola – aggiunge – sono davvero incalcolabili: interi camion di derrate alimentari andate a male, frutta e verdura inservibili, negozi chiusi perchè i gestori hanno i serbatoi delle auto vuoti, uffici deserti perché gli impiegati sono stati bloccati nei punti chiave del traffico. “Lungi dall’aver procurato benefici di qualunque genere alla Sicilia e ai siciliani questo blocco causa invece danni enormi a tutti”.

Si attende ora la risposta del vertice tenutosi oggi all’Ars di Palermo e inizia il mercato nero dei carburanti in molte aree controllate dalla micro-criminalità. Oggi in Sicilia ci sarà anche qualche inviato di "Servizio Pubblico" il programma di Michele Santoro in streaming e su Antenna Sicilia, i quali tratteranno e approfondiranno la situazione siciliana e ragioni dei manifestanti.


Leggi l'articolo completo e i commenti