Attenti agli attentati

par Maria Rosa Panté
lunedì 3 gennaio 2011

La squallida vicenda del giornale âLiberoâ (che autoironia però i giornalisti!) ci informa di come Fini stesse organizzando un falso attentato contro se stesso per poi accusare Berlusconi di essere il mandante. Fini sarebbe stato ferito leggermente e magari ricomparso, aggiungo io, con un cerotto, il che ci fa fare dei bei salti all’indietro nel tempo.

Ad esempio due attentati un po' strani permisero a Mussolini di instaurare leggi restrittive in Italia e di reintrodurre la pena di morte. Il primo attentato fu ad opera di una donna irlandese, anziana e squilibrata. Questi attentatori squilibrati! Mi pare che anche l'uomo che lanciò il Duomo (in miniatura ovvio) addosso a Berlusconi fosse uno squilibrato (come del resto colui che assassinò John Lennon e altri squilibrati più determinati dei nostri, perché arrivarono a segno... personalmente preferisco nessun attentato, ma se attentato ci deve essere che sia un po' artigianale come i nostri). Berlusconi ricordate ricomparve grondante sangue e si capisce: il Duomo è monumento di peso e spessore.

Ma tornando a Mussolini egli subì un altro strano attentato, quello del 16enne Anteo Zamboni. Questi tra l'altro venne ucciso seduta stante e dunque poco si seppe della questione. Gli storici pensano a un regolamento di conti all'interno dello stesso partito fascista o addirittura a un falso attentato organizzato dal Duce che proprio grazie a questo povero Anteo Zamboni poté instaurare definitivamente la sua dittatura.

Anche lui comparve con un bel cerotto, ma sul naso.

“Libero” dunque conosce la storia e anticipa le mosse, pensando che anche Fini la conosca, ma forse questo caso è ancor più complesso.

Forse il falso attentato è frutto di una falsa notizia per rendere omaggio alla sola vera vittima di tutto quanto e cioè la vittima sacrificale per eccellenza dello stato italiano: Silvio Berlusconi.

Di passaggio ricorderò che in realtà se guardiaamo le vicende giudiziarie, Silvio Berlusconi ebbe recentemente a dire che lui è “il più perseguitato d'Italia, del mondo, anzi dell'universo”. Ahimé purtroppo è vero ha detto proprio così. Pensate nel multiverso quanti Berlusconi paralleli sono accusati in vari processi, ma non entrano mai in un tribunale!

E dunque “Libero”, conosce la storia italiana, ci fa piacere. Ricordo un altro “attentato” prima del Duomo a Berlusconi, lo ricordo perché coinvolge un personaggio che accosto con fatica a Berlusconi, ma in questo caso devo.

Berlusconi fu fatto segno del lancio di un treppiede. Seguì, pare, il cerotto, poi dopo tremende lamentazioni Berlusconi perdonò l'attentatore con un gesto evangelico e soffuso di luce che ancora tutti ricordano.

Io ricordo invece che pensai le stesse cose del grande poeta Mario Luzi, da poco nominato senatore a vita. Egli disse che insomma Berlusconi calcava un po' la mano, che in fondo in un clima eccitato se l'era un po' cercata ed evocò il fantasma dell'attentatrice irlandese e di Zamboni (i due casi di strani attentati al Duce).

Apriti cielo, pare che quella che a me era sembrata subito un'ovvietà e che solo la voce di un poeta aveva però avuto il coraggio di palesare, fu presa di mira da tutti o quasi e amaramente si concluse la vita di Luzi che sarebbe morto di lì a poco.

Di falsi attentati è costellata la storia d'Italia (e di molti altri paesi). Il punto è che il direttore di “Libero” (che nome, che fantasia) che ha da poco subito pare un falso attentato lui stesso dimostra di aver appreso bene la tecnica e così, novità dell'età contemporanea, temendo che il falso attentato non abbia luogo l'ha fatto lui col suo articolo, trasformando il falso attentato in una calunnia vera.

Probabilmente l'ultimo vero attentato è stato quando il Duomo che è volato sulla bocca sorridente di Berlusconi. Ma anche dal male nasce il bene perché, oltre a un cospicuo rafforzamento della popolarità secondo i sondaggi, Berlusconi incontrò all'epoca l'igienista dentale dotata di, sino ad allora nascoste, doti politiche, da lui scoperte!

E così tra attentati veri e falsi, la storia procede ma troppo poco studiata, troppo poco maestra di vita.

Se la conoscessimo, sapremmo che gli attentati raramente riescono e comunque sempre sono da condannare forse persino quelli contro i tiranni (tranquilli penso in questo caso non a Berlusconi e nemmeno a Mussolini, ma all'attentato a Hitler preparato dai suoi stessi generali e poi fallito).


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