Ateobus: per la curia anche il nuovo slogan è “opinabile”

par UAAR - A ragion veduta
venerdì 30 gennaio 2009

“Non è offensivo, ma è opinabile”. Nemmeno il nuovo slogan coniato dall’UAAR è piaciuto a don Silvio Grilli, direttore del settimanale cattolico Il Cittadino. Don Grilli, intervistato da Repubblica, ha ammesso che nessuno può contestare “che lo possano mettere”. Tuttavia, “che ci siano milioni di atei è un fatto opinabile e non possiamo saperlo né loro né noi”.

In realtà dalle evidenze disponibili sembrerebbe che a essere opinabile sia piuttosto l’affermazione del sacerdote. La Chiesa cattolica ha del resto sempre cercato di sovradimensionare il proprio numero di fedeli, arrivando a pubblicare ogni anno un Annuario statistico che, sottoposto a una prova empirica, si è rivelato un contenitore di statistiche false su scala mondiale. Il tentativo di ridimensionare il numero di chi non fa parte del gregge è il logico corollario di questo atteggiamento.


A detta di don Grilli, il fatto che il primo slogan sia stato rifiutato e che il secondo sia stato accettato dimostra che “aveva ragione la Curia”. Ricordiamo come sia stato proprio don Grilli a far presente quanto fosse “svantaggiosa” per la città la pubblicità dell’UAAR: usando un tono allusivo che, secondo Corrado Augias, “ricorda da vicino l’ambiguo linguaggio della mafia”.

L’articolo di Repubblica riporta anche una dichiarazione di Raffaele Carcano, segretario UAAR: “Il nostro messaggio è anche un invito a chi ateo non è, ed in particolare ai cattolici, a dimostrare di credere nella libertà di espressione. Noi non ci offendiamo se qualcuno scrive che Dio esiste. La Curia invece aveva chiesto che i bus non circolassero ed ha speso parole di soddisfazione dopo la bocciatura”.
Sul Manifesto di oggi è stata pubblicata un’intervista a Silvano Vergoli, coordinatore del circolo UAAR di Genova.

Dal canto suo, il Secolo XIX ha lanciato un sondaggio sul nuovo slogan coniato dall’UAAR: favorevoli, al momento, il 60% delle risposte.


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