Assuntina Morresi su Eluana Englaro

par Chiara Lalli
martedì 14 ottobre 2008

Assuntina Morresi commenta le ultime vicissitudini di Eluana Englaro (Eluana Englaro è più viva che mai. Ma i giornali se ne sono accorti?, Stranocristiano, 12 ottobre 2008) e lascia emergere, per l’ennesima volta, una ambiguità - forse volutamente mantenuta - tra la vita biologica e la vita personale.
"Il modo con cui i giornali hanno raccontato la faccenda - scrive Morresi - e le dichiarazioni rilasciate hanno dell’incredibile. Per esempio Carlo Alberto Defanti, il neurologo di Eluana, da sempre favorevole a staccarle il sondino: “Per il momento non è più a rischio di vita immediato. L’importante è che l’emorragia non ricominci”. Ma come, all’improvviso parliamo di “rischio di vita”? Non avete detto fino a cinque minuti fa che era un vegetale, una pressoché morta? E poi: perché adesso è diventato improvvisamente importante che l’emorragia non ricominci, per il medico che vuole farla morire di fame e di sete?".
 
Non si può non concordare con Assuntina Morresi sulla approssimazione dei giornali. Bastano pochi esempi: Eluana non è in coma ma in uno stato vegetativo permanente e persistente (la bionda telegiornalista annunciando il servizio su Eluana Englaro (Tg2 serale, 12 ottobre) la definisce “la ragazza in coma vegetativo”); Eluana non soffrirebbe di fame e di sete qualora fossero interrotte la nutrizione e l’idratazione artificiali, perché non ha coscienza di quanto le accade; Eluana non può reagire ad alcuno stimolo e così via).
Ma l’accordo è solo formale, perché appena si entra nei contenuti l’incanto si spezza e quanto afferma (sarcasticamente o aspirando ad esserlo) Morresi è ambiguo – e l’ambiguità è complice della confusione e della approssimazione (che Morresi lamenta).
Un vegetale è vivo, ma Assuntina è talmente distratta dalla sua reazione di scandalo da dimenticarlo. E dimentica totalmente di considerare la differenza tra vita biologica e vita personale - foss’anche solo per contestarla. Invece la ignora, giocando sul duplice significato di "vita", anzi imbrogliando.
Così come imbroglia quando parla di morire di fame e di sete: se Eluana non fosse più nutrita non potrebbe soffrire di fame (ovviamente questo è un bene ed è la condizione fondamentale per non considerare immorale tale distacco).
Non è necessario essere tutti in idilliaco accordo, ma sarebbe utile non barare in modo tanto evidente e volgare.
Se la premessa consiste nella confusione tra due livelli che devono essere distinti (il piano biologico e quello personale) è addirittura inutile proseguire nella discussione. Le conclusioni saranno necessariamente compromesse e "incredibili".

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