Assange e la democrazia di Biden

par La bottega del Barbieri
lunedì 13 dicembre 2021

Il 9 e 10 dicembre Biden ha promosso un summit a livello mondiale sulla democrazia e i diritti umani che ha riunito in collegamento i leader di governo e gli imprenditori di ben 111 Paesi. Naturalmente Biden ha escluso Cuba, il Venezuela, la Russia nonchè la Cina (gli USA hanno annunciato che boicotteranno diplomaticamente le olimpiadi invernali) ma in compenso ci saranno Paesi “democratici” come Israele, Ucraina, Egitto, Ungheria, Brasile, Turchia

di Umberto Franchi

Nella stessa data – il 10 dicembre 2021 – la Corte della Gran Bretagna ha ribaltato il precedente verdetto di primo grado dando via libera all’estradizione negli Stati Uniti di Julian Assange, il fondatore di Wikileaks, dove – in violazione di ogni diritto umano e civile – vogliono condannare a morte o all’ergastolo il giornalista che ha la colpa di avere DOCUMENTATO (direttamente dai portali internet) i documenti segreti, i crimini della Cia e del Pentagono, dicendo la verità su guerre, massacri, assassinii, colpi di Stato … Crimini commessi dagli statunitensi dal dopo guerra ad oggi, in quasi tutti i Paesi del mondo.

In particolar modo Wikileaks ha reso noto documenti di questo tipo:

Rispetto a questi crimini (di guerra e di “pace”) quasi tutti i Paesi occidentali sono in combutta con gli USA, mentre parlano della negazione dei diritti umani in Cina, Russia o a Cuba.

 

Gli Usa vogliono punire Assange per aver fatto il giornalista vero. Contro di lui accuse ridicole: prima lo hanno accusato di tentata violenza sessuale in Svezia (denuncia poi ritirata) costringendolo a vivere in 20 metri quadri nell’ambasciata dell’Ecuador – dove aveva chiesto asilo per non essere catturato dagli USA – e poi con la detenzione per anni nel carcere di massima sicurezza a Belmarsh dei loro vassalli inglesi, per 11 anni.

Oggi l’obiettivo che gli Usa si pongono è “il ripristino del ruolo guida” cercando di fare assorbire a tutti i Paesi invitati nel summit il loro concetto di democrazia e decidere come rispondere alle minacce che secondo Biden provengono dalla Russia e dalla Cina. In realtà le vere intenzioni degli Sts Uniti sono porre ostacoli allo sviluppo economico dei due Paesi, soprattutto della Cina che attraverso “la via della seta” sta diventando la prima potenza economica mondiale mentre ha ridotto la povertà che ancora nel 1980 era del 70% mentre oggi è all’1%.

Biden non è quel pacioccone un po’ balordo, che appare in televisione …

Oltre alla pervicacia vendetta, con cui gli Stati Uniti perseguono Assange, è evidente la vocazione guerrafondaia impressa anche nel DNA di Biden. Mentre da una parte diffonde ai 111 Paesi partecipanti al Summit, la Piattaforma Statunitense per la democrazia e i diritti umani, dall’altra in modo provocatorio apre all’adesione dell’Ucraina alla NATO con l’installazione di missili atomici sul confine russo; così cresce la rincorsa al riarmo e verso un conflitto atomico catastrofico per tutta l’umanità.

Credo che in Italia e in altri Paesi Europei sarebbe necessario un fronte di rivolta: per chiedere lo scioglimento della Nato (dopo la fine del Patto di Varsavia non ha più senso di esistere) e sarebbe necessaria una grande campagna per la libertà di Assange nonché la sua candidatura a Premio Nobel per la Pace. Invece abbiamo un governo che tace su Assange, mentre Draghi auspica il rafforzamento militare europeo ma dentro una NATO più forte.

 


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