Aspettando i Tea Party nostrani

par Mazzetta
giovedì 21 ottobre 2010

L'altra sera ho visto di striscio in televisione, un giovane virgulto che ha organizzato il primo incontro dei Tea Party italiani sollecitati da Berlusconi.

Negli Stati Uniti i Tea Party coprono l'area degli americani conservatori, vecchi, bianchi e più o meno timorati di Dio. La tizia che si vede nel video in basso è una candidata del Tea Party che ha vinto le primarie repubblicane, impegnata a sfidare l'avversario democratico. Lei è Christine O'Donnell, uno dei candidati più imbarazzanti emersi sulla scia di Sarah Palin. Con Palin condivide l'essere una donna di un'ignoranza imbarazzante, l'aver dedicato la vita alla politica e al partito e il non avere peli sulla lingua. Il modello è quello da noi ben conosciuto del politico che conosce poco e capisce ancora meno, ma che non ha nessun imbarazzo nel farlo sapere, l'importante è sembrare convinti qualsiasi cosa si dica.

A che serve il Tea Party in un paese che già ha la Lega, Gasparri, Giovanardi e parecchi altri? Una galleria di freak pure già degnamente capitanata da una nutrita truppa di donne ignoranti come paracarri. Cos'hanno da invidiare a O'Donnel campionesse come Brambilla, Gelmini, Santanchè, Carlucci e via elencando? A quale target elettorale mira Berlusconi, se per l'elettorato di riferimento dei Tea Party ha già a disposizione un'ampia scelta di candidati populisti, bigotti e orgogliosamente ignoranti nei quali riconoscersi?


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