Articolo 18: il PD se ne lava le mani

par Paolo Monarca
martedì 7 febbraio 2012

In un'intervista a Repubblica il segretario del Partito Democratico Pierluigi Bersani ha finalmente rivelato agli italiani la strategia di quello che era, all'epoca di Berlusconi, il principale partito di opposizione ed oggi è diventato il principale sostenitore del governo tecnico di Mario Monti

Bersani, messo sotto torchio dal "pressante" Goffredo De Marchis, è riuscito a non dire assolutamente nulla. E d'altro canto il giornalista non si è dato la pena di approfondire più di tanto le fumose risposte del leader del Pd. 

In particolare il nodo cruciale dell'articolo 18 è dove Bersani ha dato il meglio di sé. Vi proponiamo la sua risposta, così come è stata data. A voi l'onere di comprendere quale, esattamente, sia il progetto di futuro che il centrosinistra ha per i cittadini italiani.

Sull'articolo 18:

"I partiti non possono permettersi di accendere fuochi. Noi stiamo zitti e non interferiamo su questo tema. C'è un tavolo del governo con le parti sociali. Accetteremo qualunque accordo nato in quella sede. Abbiamo le nostre proposte innovative che non toccano l'articolo 18".

Che tradotto potrebbe voler dire: "il governo faccia quello che vuole, noi lo appoggeremo, zitti zitti. Poi diremo ai lavoratori che avevamo proposte alternative ma l'Italia non poteva aspettare, perché la crisi mordeva".

Ponzio Pilato non avrebbe saputo fare di meglio. 




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