Arte&Città in provincia di Bologna
par BarbaraGozzi
lunedì 6 luglio 2009
Sabato tarda mattinata, il primo sabato di un luglio afoso da stringere la gola.
In un paese dell’interland bolognese. San Giovanni in Persiceto.
Nel cortile del Palazzo comunale, piccolo e ciottolato, pieno di echi e ombre passate.
Si inaugura un evento ormai giunto alla XIV edizione. Arte&Città. Una serie di iniziative che miscelano forme artistiche dal 4 Luglio al 4 Ottobre 2009 realizzate dal Comune di San Giovanni in Persiceto in collaborazione con la provincia di Bologna (assessorato Cultura e Pari Opportunità).
L’inaugurazione è momento di brevi scambi, sensi e parole che accompagneranno l’intera manifestazione.
Introdotti e coordinati da Wolfango Horn (mente e braccio della cultura persicetana da oltre cinque anni), intervengono il neo sindaco Renato Mazzuca, On.Vittorio Prodi (parlamentare europeo, già presidente della provincia di Bologna), Beatrice Draghetti (presidente in carica della Provincia di Bologna) e Giuseppe Cordoni (critico d’arte e curatore della mostra di scultura).
Nulla di straordinario, fin qui. L’estate è tempo di fiere, iniziative che fuggono spesso da città, caos estremo e restituiscono a periferie dimenticate scorci di curiosità, aggregazioni.
Eppure sono proprio le parole, i volti dei presenti e il programma ricco e vario, che rendono ‘Arte&Città’ evento da tenere d’occhio, arricchimento.
« Raccontare la propria storia » inizia Horn, « per raccontarne molte altre». Perché il tema dell’evento, ‘l’eccesso e la misura’, è un omaggio preciso al celebre concittadino Giulio Cesare Croce che attraverso riso e pianto, avvalendosi della logica degli opposti, ha posto l’attenzione, illuminato il ‘mondo alla rovescia’.
Dunque da qui, in un sabato luminoso e ansante, inizia una manifestazione ricca di sfumature (sculture esposte in piazza del Popolo, musica sempre in piazza, proiezioni cinematografiche, e incontri). Sfumature dell’Arte perché, come spiega Giuseppe Cordoni: « L’uomo ha dei limiti precisi, che sa, conosce, ma l’arte ha un’ansia di infinito che la eleva, non si consuma, l’uomo si». E ancora, con enfasi crescente, travolgente: « L’arte ci espande, apre dimensioni, ci sposta dall’umano».
E che inizino le danze allora.
Senza fretta.
Ognuno con il suo tempo e modo.
Le sculture sono pronte, in posizione. Aspettano sguardi, parole.
La musica e le storie dallo schermo anche. Gli incontri proporranno ragionamenti, confronti.
In un piccolo paese della provincia bolognese, che non pretende e non si arrende. Rispolvera ogni anno curiosità, creatività, miscelazioni, forme artistiche e spazi entro cui essere.
« Sostenere la cultura è sostenere la qualità della vita» afferma in chiusura Wolfango Horn. A molti scappa un applauso, un sorriso.
Sono tempi difficili un po’ per tutti, lo si sente sulla pelle. Eppure la vitalità, l’energia, e la volontà di ‘smuovere menti’, mantenere aperti canali comunicativi, divulgare forme artistiche; tutto questo ancora può. In una realtà ‘piccola’ certo, sconosciuta forse hai più, ma pronta alla sfida.