Arrivano i nostri... morti

par Doriana Goracci
venerdì 18 settembre 2009

Tutti a casa o tutti fuori?

Tutti a casa o tutti fuori? Di Kabul e del dopo strage abbiamo anche un video prima dei Tg di stasera con dichiarazioni ufficiali e reporter inviati, magari donne con un velo pietoso sul capo: corpi straziati come cose sirene voci da un megafono allampanati corpi fermi a guardare sul marciapiede e altri che invece corrono.

A cosa ci serve guardare? Stiamo guardando di tutto da anni lì, in Afghanistan, dove ci hanno detto portiamo la pace e la democrazia e da anni siamo usciti da casa a cifre variabili, di sabato domenica e giorni feriali, a fare presidi e manifestazioni contro la guerra, seminari e convegni, a dare volantini davanti alle scuole e alle chiese, così tanto per boicottare il Nostro Paese, diventato il secondo nel mondo nella vendita di armi.

Eravamo poveri quando Comencini girò Tutti a casa, molto di più di adesso e rivedendo la pellicola, si ride e si piange ma poi fu il Boom, bum anche per la generazione come la mia che non aveva mai visto la guerra.

Anche oggi, si piange e si ride, nel vedere l’ennesimo spettacolo della Morte e della Vita nella Propaganda Incivile. Solo ieri sera mi chiedevo perchè andare noi il 19 settembre in piazza e ci mettevo un punto interrogativo.

Tutti a casa o tutti fuori?

Non ho quasi fatto a tempo a ricevere commenti in proposito, sempre che ne fossero arrivati, ed è arrivata l’altra notizia, quella della Strage e del Ritiro dalla Piazza il 19 settembre, in onore dei morti: fare silenzio, avere rispetto, “ci stringiamo attoniti accanto ai nostri morti in Afghanistan”.

Non ce l’ho rispetto e silenzio, non taccio e chiedo a voi dov’è la nostra casa, non quella delle libertà altrui o dell’unità della stampa di chi la legge e la muove nei Media, chiedo se mai abbiamo il coraggio ancora di esibire le Nostre Case, quelle Circondariali, quelle dell’Identificazione e dell’Accoglienza, della Sanità e della Pubblica Istruzione, dei Ministeri e dell’Informazione, degli uffici di Collocamento, dei luoghi di Lavoro e degli Appalti tutti.

Gridano in pochi sui tetti e per le strade, sono dei Fuori Testa, gli manca sempre qualcosa… accontentiamoci delle Celebrazioni e dei Trattamenti per stare sicuri e protetti dal terrorismo.

Non mi accontento e sto fuori di testa, di porta, di casa anche con questo portatile stanco di battere gli stessi tasti, fino a consumarli, come stanno consumando noi, la nostra resistenza, di persone diventate merce democratica da esportare e dati di ascolto.

Mai fuori? Dall’Afghanistan, dalla Guerra, con la Nostra Storia?

Fuori rimangono i muli, gli asinelli, le capre come quelle bestie che portavano le schede elettorali per l’Afghanistan. Sono ostinati è vero i muli, resistenti sotto le vergate di un padrone ma non nascono così, naturalmente silenziosi e muti a prendersi i colpi.

Forse si saranno salvati loro, i muli, da questa strage del 17 settembre 2009, politicamente corretti. E già sarebbe tanto.

Arrivano i nostri…morti.

 



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