Armi italiane | RWM senza controllo

par La bottega del Barbieri
lunedì 9 dicembre 2019

La falsa crisi di un’azienda in piena espansione (documento ripreso da il manifesto sardo)

Pubblichiamo il documento integrale dell’assemblea cittadina contro RWM, con la sottoscrizione (in costante aggiornamento) di oltre 20 associazioni e comitati sardi e italiani sensibili alla vertenza, rende disponibile all’opinione pubblica un breve dossier che, attraverso un’analisi circostanziata dei documenti a disposizione, racconta una verità notevolmente differente rispetto a quella propagandata da istituzioni locali, azienda e rappresentanze sindacali in questi ultimi mesi.

Il discorso pubblico regionale sulla fabbrica di bombe RWM Italia è caratterizzato dallo scorso luglio, ovvero da quando il governo italiano ha annunciato attraverso una diretta Facebook del Ministro Di Maio (1) la sospensione per 18 mesi dell’esportazione di bombe d’aereo e missili verso l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, dal monologo ininterrotto dei vertici aziendali dell’impresa e delle sue delegazioni sindacali e da qualche sporadico appello di qualche amministratore locale. Non solo sono state praticamente eliminate dal discorso le posizioni critiche riguardo all’azienda, ma si è anche evitato di mettere in evidenza le numerose contraddizioni palesi, le bugie e le omissioni che caratterizzano il discorso prodotto da queste parti in causa.

Attraverso il grimaldello retorico della “difesa del lavoro”, dopo l’annuncio di un numero non ben precisato di esuberi, si è accreditata l’idea falsa di una crisi aziendale, sviando completamente l’attenzione dalla bancarotta morale del sistema industriale di RWM Italia e dai meccanismi di potere opachi su cui si sostiene e si continua ad espandere nel territorio.

 

In questo documento vogliamo mettere in fila alcuni fatti completamente trascurati nell’attuale narrazione pubblica del caso RWM Italia, per cercare di riequilibrare tale narrazione, completamente distorta in quanto fabbricata a proprio uso e consumo dall’azienda stessa e replicata in maniera acritica dai giornali sardi.

a) La questione del lavoro:

 

 

 

 

– Infatti, nel Verbale di accordo sulla contrattazione di II livello stipulato tra Parti sociali e RWM Italia il 15 giugno 2015 si può leggere: «con la dismissione delle produzioni rivolte al civile. Le commesse di lavoro non avranno più la caratteristica della omogenea continuità nel tempo, né saranno per larga parte facilmente programmabili. L’attività produttiva sarà dunque caratterizzata da picchi e flessi di lavoro che dovranno essere affrontati e organizzati con adeguati strumenti di flessibilità […]. È necessario dunque adeguare e rendere coerenti alcuni istituti contrattuali regolamentati dal CCNL dei chimici alle nuove e peculiari esigenze produttive del nuovo complesso mercato di riferimento della RWM Italia SpA»2.

– così, grazie alla collaborazione delle parti sindacali, RWM Italia nel 2018 faceva marciare i siti produttivi di Ghedi e di Domusnovas-Iglesias con il 59,2% di forza lavoro assunta con contratti di lavoro somministrato (a termine), percentuale che aumentava notevolmente nel sito sardo. Si consideri che se nel 2017 RWM Italia si serviva per il 56,2% di lavoro somministrato, in Sardegna su un totale di 281 lavoratori, ben 190 erano somministrati;

 

– se si prende in considerazione la suddivisione della forza lavoro tra i siti di Ghedi e quelli sardi, così come riportato nel bilancio presentato dall’impresa per il 2018, emerge che nei primi è concentrata la maggior percentuale di occupati in posizioni impiegatizie, mentre in Sardegna prevalgono le posizioni da operaio. Inoltre, si rileva il fatto che l’impresa si rifornisce di lavoro somministrato in relazione alle mansioni maggiormente dequalificate. L’impresa conta tra i suoi dipendenti diretti una quota pari al 27% assunti come impiegati e solo un 14% come operai. Si palesa in questo modo una maggiore precarizzazione e insicurezza delle condizioni

economiche verso i lavoratori con minore capacità contrattuale.

 

 

 

 

b) La crisi presunta e l’espansione reale

 

RWM Italia non è in crisi: la produzione procede regolarmente, la sospensione per 18 mesi di parte delle commesse all’Arabia Saudita è un incidente di percorso assolutamente previsto e tollerabile per l’azienda, la quale si rifornisce di lavoro usa e getta in relazione alla variazione dei flussi produttivi, cosicché alla loro diminuzione possa scaricare i lavoratori, considerati alla stregua di una zavorra;

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

c) La questione dello Yemen

 

 

 

 

 Assemblea Cittadina Contro RWM

29 Novembre 2019

 

Rete Italiana per il Disarmo, Mwatana for Human Rights, European Center for Constitutional and Human Rights, “Le responsabilità europee per i crimini di guerra commessi in Yemen”, Aprile 2018, https://disarmo.org/rete/docs/5211.pdf.

 

 

 

 

 

da qui

 

 

dalla Sardegna (e quindi dall’Italia) le bombe RWM partono senza nessun problema: Bombe RWM in Turchia, dicembre 2019

Foto: Wikipedia

 


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