Ariecco le veline: “giovani e impegnate”. Ma in che?

par Grazia Gaspari
lunedì 1 febbraio 2010

“Berlusconi non candida veline ma donne giovani e impegnate". Ha assicurato il ministro per l’Attuazione del Programma di Governo, Gianfranco Rotondi. 

"In Parlamento - ha ancora spiegato il ministro - la maggiore assiduità la mostrano le donne e, particolarmente, le ragazze di prima legislatura. E’ grazie a loro che il governo realizza il suo programma. Meglio loro dei tanti maschi in carriera che, eletti con noi, saltano le votazioni e qualche volta passano pure dall’altra parte".

Sono dichiarazioni che mettono in luce una concezione delle donne e della politica che fa venire i brividi.

Sembra di capire che le donne siano preferibili agli uomini perchè più di buon comando, meno propense a "marinare " il Parlamento, più pronte ad aderire ai diktat del Capo e meno inclini a pensare con la propria testa o a... passare al nemico.

“E’ grazie a loro che il governo realizza il suo programma”. 

Se è grazie alle veline, pardon “alle giovani donne impegnate” che il governo realizza il programma, perchè non le mettiamo al posto del governo, che ci stanno a fare tutti gli altri? 

Perché dobbiamo pagare fior di quattrini (circa 20 mila euro al mese) a persone che stanno lì a scaldare i banchi?

Questo mentre le aziende, dalla Fiat all’Alcoa, da Eutelia alla Vinyls riducono i posti di lavoro. E’ di domenica mattina la notizia della morte del giovane operaio di Bergamo che si è dato fuoco perché aveva perso il lavoro due mesi fa.


Di fronte ai gravi problemi del paese, ecco la soluzione: donne giovani e impegnate.

Quanto alle liste per le prossime elezioni regionali, nulla è ancora ufficiale ma le prime indiscrezioni sul ritorno dei cavalli in parlamento sembra abbiano mandato in fibrillazione lo stesso Pdl.
 
Il listino per il Lazio sembra essere uno dei contenitori migliori per le new giovani entry al femminile. Ma la Polverini, dicono, è un osso duro!

Nel frattempo è stato annunciato che la prossima settimana Panorama sarà in edicola con uno scoop sconvolgente: la D’Addario sarebbe una spia, punta di diamante di un complotto per far fuori Silvio Berlusconi.

Siamo al grottesco. Dilettanti allo sbaraglio. Se è vera la storia del complotto c’è da mettersi le mani nei capelli: il premier è uno sprovveduto. I servizi segreti da licenziare in massa. 

Ma chi ha fatto entrare la D’Addario a Palazzo Grazioli? E’ dai tempi dei greci che si usano i cavalli di Troia per entrare nelle roccaforti. Da noi è sufficiente una… escort senza nemmeno il cavallo!

Tornando alle veline, non mancano certo i mezzi a Silvio Berlusconi per piazzare queste giovani rampanti da qualche parte: tv, teatri, cabaret! O in uno dei tanti uffici stampa.

Poi ci accusano di essere le solite femministe, ma è uno schiaffo in faccia alle tante donne impegnate in politica, e più in generale nelle varie professioni. Ecco un ulteriore motivo del degrado generale.

La sanità è in deficit? Le fabbriche chiudono? La gente non ha lavoro? Cresce il disagio sociale? Non importa arrivano “donne giovani e impegnate”... E c’è sempre qualcuno che continua a chiedersi: impegnate senz’altro, ma in che?
 

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