Una svolta storica (non accadeva dal 1995) che lunedì 19 marzo ha visto la società di Cupertino chiudere la seduta di Wall Street con un +2,65% a 601,10 dollari. Basta considerare che dal giorno della sua quotazione, il titolo Apple è salito di quasi il 4.600%, mentre Goldman Sachs ha alzato l'obiettivo del target price nel range 660/700 dollari.
Una storia di successo, che colloca l'azienda fondata da Steve Jobs nella così detta "banda dei quattro", i pilastri del settore infocom, insieme Google, Amazon e Facebook. Il nuovo amministratore delegato Tim Cook ha dunque ben delineato le strategie future di Apple: nessuna grande acquisizione all'orizzonte ma uno sguardo costante alla qualità del prodotto, attraverso nuovi investimenti da 45 miliardi in tre anni in ricerca e sviluppo e piccole fusioni.
La scelta a breve termine invece punta a soddisfare gli azionisti. Apple pagherà 2,65 dollari per azione, pari a un rendimento annuale dell'1,8%, a frequenza trimestrale, che coinciderà con il quarto trimestre dell'anno fiscale 2012. Il costo dello stacco dei dividendi e dell'operazione di "buy back" sarà di 9,88 miliardi di dollari.
La società di Tim Cook non ha certo problemi di liquidità: nei prossimi 4 trimestri si prevede un flusso di cassa tra i 75 e gli 80 miliardi di dollari.
Il titolo Apple nell'ultimo anno ha prodotto una performance dell'80%, mentre il ritorno per gli azionisti in 3-5 anni è stato di oltre il 500%. Gli utili sono raddoppiati nel biennio 2008/2010 e nel 2010/2011, mentre le stime per il 2012 vedono aumentare i profitti di un altro 70%.
La casa madre di Steve Jobs scoppia di salute ma per i papabili investitori, attratti dal settore hi-tech e da un marchio simbolo di successo, è sempre importante valutare tutti gli aspetti, soprattutto il prezzo del titolo. Anche su questo fronte il titolo Apple non è ancora "caro", poiché paga venti volte il prezzo degli utili 2011, mentre il mercato quota in media 14-15 volte, non troppo distante.
E' senza dubbio un investimento molto interessante ma da bilanciare in una sana gestione diversificata del portafoglio. Come sempre in finanza la regola d'oro è non puntare mai tutto su un solo cavallo.