Appello per la richiesta di dimissioni immeditate di tutto l’esecutivo

par Francesco Rossolini
lunedì 21 giugno 2010

Siamo ad un crocevia decisivo con la storia. Da un lato c’è la Repubblica dall’altro la dittatura. L’esecutivo cerca di imporre in modo non democratico, col ricorso costante al voto di fiducia, una vera e propria dittatura.

E seppur non credo ci sia nulla da temere da Silvio Berlusconi, l’attuale Sultano tutto sommato è bonario, il problema è che il sistema a cui inizia a dar vita il berlusconismo prepara la strada ad una futura svolta dittatoriale. Ed ho seri dubbi sulla bonarietà di chi succederà a Berlusconi.

Silvio Berlusconi accentrando il potere nella sua persone, quindi nell’esecutivo, inizia a limitare i tradizionali poterei di bilanciamento, ovvero il legislativo e il giudiziario. Il parlamento è oramai esautorato dalle sue stesse peculiarità e si cerca di annullare anche il potere del giudiziario.

Ciò al momento appaga la voglia smisurata di potere di Berlusconi, ma tale deriva se associata alla distruzione costante della capacità di giudizio dell’opinione pubblica, prepara il terreno ad un tiranno capace di ottenere un potere assoluto e non contrastabile. E ciò, qualora il progetto di Berlusconi vada in porto, anche in maniera legale.

Siamo al limite ultimo da non valicare. Lasciare che l’attuale Governo trasformi l’Italia in uno Stato a democrazia ridotta significa spianare la strada ad una vera e propria svolta dittatoriale post-berlusconiana.

Non esiste più la destra, il suicidio politico di Fini è stato il peggiore errore mai fatto da un uomo politico nella storia della Repubblica, mentre la sinistra è sopraffatta dal potere economico del PDL e non ha alternative valide da proporre: è praticamente inerme.

Berlusconi ha fagocitato tutto e tutti ed ha annullato la capacità di discernimento degli italiani, la TV spazzatura ha avuto il suoi effetti. Per non parlare della demolizione progressiva del sistema Scuola. Dopo Berlusconi ci sarà un vuoto politico incolmabile ed un’opinione pubblica oramai inesistente.

Questo è il terreno ideale su cui un ipotetico , vero dittatore, non uno che racconta barzellette ma che ammazza i dissidenti, potrebbe avere ottime possibilità di agire. 


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