Annozero, puntata da dimenticare

par paolo
venerdì 3 giugno 2011

Santoro e Celentano non sono la coppia più bella del mondo.

Nella vita di ognuno le delusioni sono all'ordine del giorno, capitano per cose serie e per cose futili ma tutte lasciano il segno o quella spiacevole sensazione di qualcosa che si rompe dentro, di irreparabile o di difficilmente recuperabile.

Una puntata di Annozero certamente non può essere inquadrata come una tra le cose più serie della vita ma certamente neanche come una cosa del tutto futile. E' in gioco la comunicazione, l'informazione e quindi il modo con cui la gente si forma un'opinione su un fatto. E' l'immenso potere della televisione che spesso e volentieri trasforma in verità anche ciò che non lo è o magari lo è soltanto parzialmente. Molti anni fa si sentiva spesso dire, come fosse un'attestato di veridicità, "l'ha detto la televisione"

Quindi le responsabilità di una corretta informazione dovrebbero sottostare come principio fondante di ogni trasmissione televisiva. Mi riferisco all'odierna (ieri, ndr) puntata di Annozero, appena terminata, tutta incentrata sull'appuntamento referendario del 12 e 13 Giugno, con particolare attenzione al quesito sul nucleare che, come unanimente riconosciuto, ha un'effetto trainante anche sugli altri tre quesiti (due sull'acqua ed uno sul legittimo impedimento tanto caro al nostro premier). L'iniziativa è certamente lodevole, soprattutto nel vuoto pneumatico di informazione che i media nazionali hanno riservato all'avvenimento , volutamente o meno che dir si voglia.

Pronti via e ovviamente il dibattito parte subito sul nucleare. La tipologia degli ospiti presenti non prometteva nulla di buono già in partenza e ormai, mio malgrado, devo accettare la dura legge dell'audience e degli equilibri politici. Ormai è chiaro che un dibattito serio, su base strettamente scientifica e tecnica, fatto con persone di comprovata competenza specifica sulla questione della produzione di energia elettrica in Italia, è pura utopia. Tuttavia la presenza di alcuni ospiti come Chicco Testa , sostenitore del nucleare così come il prof. Franco Battaglia e il prof. Ignazio Marino, medico e deputato del PD, e del rappresentante di Geenpeace, totalmente contrari, mi inducevano a sperare in qualcosa di più delle argomentazioni dell'altro ospite politico, ossia la spumeggiante Santanchè. Ospite esterno Adriano Celentano dal quale ci si poteva aspettare di tutto e di più, ma non certamente un contributo di sostanza.

Partono i filmati dell'inviato di Annozero a Chernobyl e direi sostanzialmente nulla di nuovo sotto il sole, se non fosse per una capatina all'ospedale del prof. Orloff (credo sia questo il nome) che mostra la tragedia inenarrabile, sconvolgente, da far chiudere gli occhi, di bambini in tenerissima età divorati dalle neoplasie al cervello. Una cosa straziante, da lasciare senza fiato .

Su questo filmato si innesta l'intervento del prof. Ignazio Marino, che stimavo come medico e come politico, dalla cui bocca sono uscite delle affermazioni che mi hanno lasciato letteralmente di stucco. Non mi sarei mai aspettato che un'uomo di scienza, che evidentemente non conosce nulla né di energia nucleare né di fabbisogno energetico né di tipologie produttive, si lasciasse andare ad affermazioni di una incompetenza e superficialità da lasciare sbalorditi. A fargli eco il rappresentante di Greenpeace, poi doppiato da un'altra aderente che ci ha raccontato la sua avventura in Giappone.

E questa è stata la prima delusione, Ignazio Marino l'avevo messo nei miei papabili del PD, il nuovo che avanza, che rompe con le alchimie politiche e dice pane al pane e vino al vino e invece...

La seconda delusione me l'ha fornita Santoro. Sia ben chiaro che non ho mai considerato questo conduttore come l'oracolo di Delfi ma indubbiamente, a mio modesto parere, appartiene allo sparuto gruppo di intrattenitori a cui sono disposto concedere una accettabile dose di professionalità e correttezza di informazione, checchè ne pensino i suoi (molti) detrattori.

In chiusura di trasmissione ha consentito la trasmissione di uno spot antinucleare, creato da Adriano Celentano, che raccoglieva tutte le peggiori banalità che si possono affermare contro la scelta dell'elettronucleare, compreso il fungo atomico. D'accordo Celentano è un'artista e il filmato riproduceva le sue ansie e le suggestioni di artista, nessuno poteva pretendere una trattazione puntuale dell'argomento, ma se penso a tutto il caos che ha scatenato il famoso spot dei due giocatori di scacchi, con i distinguo perfino sul colore degli scacchi e sulla voce più suadente di quello favorevole al nucleare , c'è da rimanere allibiti. Un'altra delusione. Una cosa simile, ovviamente di segno opposto, non me la sarei aspettata neanche da un Vespa, da un Paragone o da fattispecie simili di conduttori, non certamente da Santoro che è caduto nella smania di voler indurre i cittadini a partecipare ai referendum, facendo il peggior servizio ad una corretta informazione e facendo leva soltanto sulle paure delle persone. 

Insomma una caduta di stile che, mi duole riconoscerlo, gonfierà il petto di chi lo considera la faziosità in persona. Malgrado ciò continuo a sostenere la assoluta necessità di partecipare a questo appuntamento referendario, certo all'appuntamento preferirei arrivarci con una informazione di qualità superiore.


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