Annozero, la sinistra e il terremoto in Abruzzo: quali responsabilità?

par MJAC
martedì 14 aprile 2009

Le critiche assurde e inutili.

E’ sotto gli occhi di tutti: dopo l’immane tragedia del terremoto in Abruzzo, la settimana scorsa, con 293 vittime, quarantamila sfollati e centinaia di case distrutte, si è immediatamente messa in moto la solidarietà degli italiani, con grande abnegazione e generosità.

Infiniti sono stati gli episodi di "eroismo" da parte dei soccorritori, dagli uomini della Protezione civile ai Vigili del Fuoco, dai militari ai cittadini volontari, che hanno fatto a gara, senza soste, notte e giorno, per salvare donne, vecchi e bambini, intrappolati sotto le macerie.

Il Governo italiano ha risposto tempestivamente alla tragedia con i provvedimenti d’urgenza: dalla realizzazione delle tendopoli e requisizioni di alberghi per l’accoglienza ai terremotati, all’allestimento di mense per migliaia di sfollati, alle prime misure legislative ed economiche per le famiglie senza tetto e senza lavoro.
E’ stato fatto, insomma, tutto quanto umanamente possibile, lottando contro il tempo e sotto le scosse di assestamento del terremoto, che ancora oggi si fanno sentire.

Il Presidente del Consiglio Berlusconi, più volte presente a L’ Aquila e dintorni, ha potuto constatare la tempestività e la professionalità dei soccorsi, ed anche il Presidente della Repubblica Napolitano ha elogiato, "senza riserve", i soccorritori.

Persino la stampa estera, dal settimanale inglese "The Economist" al quotidiano tedesco "FAR", ha lodato il comportamento degli italiani in questo frangente e "la reazione vigorosa e sicura" del Governo.



Non è quindi accettabile, e non per difendere il centro destra, l’atteggiamento di certa parte della sinistra, che, pur di andare contro il Governo, critica in modo fazioso e subdolo l’operato della Protezione civile, dei Vigili del Fuoco, e così via, pur di mettere in cattiva luce le istituzioni.

Anche queste sono azioni di sciacallaggio, simili, se non peggiori, a quelle che si verificano in questi giorni ad opera di comuni delinquenti che tentano di saccheggiare le case abbandonate.

Giovedì scorso, nel programma televisivo di Santoro, "Annozero", mentre ancora procedevano alacremente le opere di soccorso, si è fatto un processo: qualcuno ha concluso che "la Protezione civile non ha fatto nulla", e qualche ospite, riferendosi all’assenza di costruzioni anti-sismiche, ha spiegato che "il cuore del problema è il rapporto tra politica, appalti e imprese", mentre qualche altro ha accusato l’attuale Governo di "spendere i soldi per il Ponte sullo Stretto di Messina e per il G8 piuttosto che pensare ai terremotati...".

Ma è questa la "libertà di informazione" che intende Santoro? Ha ragione Aldo Grasso che, in un suo articolo sul Corriere della Sera, a proposito di "Annozero", chiude con la frase: "Santoro la chiama libertà d’informazione, ma, se esistono gli abusi edilizi, forse esistono anche gli abusi di libertà".

Evidentemente il dramma del terremoto non è servito a far capire che siamo tutti perdenti e che, come ha anche affermato il Presidente della Repubblica, "nessuno è senza colpa".

Le tragedie umane non hanno colore: non sono né di destra, né di sinistra. E gli italiani, quelli veri e onesti lo hanno dimostrato con la loro generosità e il loro altruismo.


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