Annozero e la critica

par Andrea Pisani
lunedì 2 febbraio 2009

Riflessioni e commenti sulla puntata che avrabbe "scandalizzato" l’opinione pubblica (o meglio, mediatica).

Giovedì 15 gennaio 2009, ore 21. Va in onda la trasmissione più controversa del nuovo millennio: Annozero

L’approfondimento serale di attualità e politica condotto da Michele Santoro, ha scandalizzato il paese e agitato la critica. 

Tema dello scorso giovedì: “la guerra dei bambini”. 

"La guerra che si sta combattendo nella Striscia di Gaza, l’attacco israeliano alle postazioni di Hamas in risposta al lancio dei missili su Israele sta provocando moltissime vittime tra la popolazione civile. I bambini sono tra i più esposti, soprattutto quando vengono colpite le scuole come a Jabalia. L’attacco ha provocato reazioni in tutti i Paesi, compresa l’Italia, con manifestazioni come quella di Milano dove sono state bruciate le bandiere israeliane." 

Questa la premessa della trasmissione, disponibile sul sito internet. 

L’impostazione giornalistica di Santoro è ben nota, così come il suo schieramento politico; nello specifico, sono palesi l’attenzione verso il ceto più debole, le minoranze, i maltrattamenti, le critiche al governo, notizie che non trovano spazio nei nostri tg, e via dicendo. 

La scelta di Santoro per la guerra a Gaza mirava alla pietà verso le vittime per sensibilizzare il pubblico su un semplice messaggio: la guerra è sbagliata. Apriti cielo. Secondo la maggior parte delle critiche Santoro ha costruito una trasmissione pro-Hamas, mettendo in cattiva luce i palestinesi. Probabilmente questi critici non sono stati abbastanza attenti alla trasmissione, che verteva sì sul punto di vista palestinese, ma non certo quello di Hamas. 

Nella trasmissione solo una parte di invitati (due per la precisione) si sono schierati a favore di Hamas, sostenendone l’operato. Altri ospiti, quali la giornalista palestinese Rula Jebreal, hanno aspramente criticato Hamas e la guerra. 
Si è sostenuto che tutto, a partire da filmati, interviste, immagini, e via dicendo, puntava a demonizzare Israele. Falso, l’univo obiettivo è stato demonizzare la guerra. Ne sono testimonianza gli spezzoni del film "Valzer con Bashir" trasmessi; un film animato che racconta le testimonianze di un isreaeliano e le sue terribili esperienze con la guerra. 

Sono stati mostrati i filmati di bambini palestinesi uccisi o rimasti senza famiglia, e si è riusciti ad affermare che questa decisione sarebbe sbagliata, poiché ometterebbe le morti nello schieramento israeliano. La critica potrebbe funzionare se il rapporto delle morti non fosse 1000 a 10 (cifre approssimative) per i palestinesi.


Qualcuno si è schierato dalla parte dell’invitata Lucia Annunziata, la giornalista che ha abbandonato lo studio dopo essere stata accusata da Santoro di venire lì per pagare i debiti di un suo superiore. L’Annunziata aveva appena criticato la trasmissione per essere al 99,9% pro-palestina. 

La critica era (con le sue esagerazioni) esatta, la trasmissione era impostata esclusivamente dal punto di vista delle vittime innocenti (ribadisco questo punto, nessuno ha appoggiato i fanatici di Hamas). 

Scelta giornalistica, più o meno discutibile, ma pur sempre in mano all’autore del programma. Essere dei bravi giornalisti non si traduce con essere imparziali o accontentare tutti gli schieramenti. Un bravo giornalista deve sapere esporre un avvenimento oggettivamente perché arrivi in maniera chiara al destinatario (in questo caso l’uccisione di innocenti), ma deve anche saper portare avanti una propria idea in maniera coerente. Per controbilanciare la situazione era forse necessario invitare un soldato palestinese che gioisse per le morti dei bambini palestinesi? 

Santoro ha scelto di portare avanti il suo messaggio pacifista mostrando le giovani vittime palestinesi. L’intento era chiaro, tanto che non mancavano filmati che mostravano il fanatismo estremista dei sostenitori di Hamas (sul quale lo stesso Santoro ha ironizzato durante la trasmissione). I più attenti (o semplicemente chi ha visto la trasmissione) si saranno accorti che il conduttore ha categoricamente respinto il paragone tra questa guerra e la Shoah, una strage di livelli epocali che si è purtroppo guadagnata un posto nel dizionario.

Nella trasmissione il “no alla guerra” è stato portato avanti attraverso filmati, immagini, interviste e quanto altro, ma è chiaro che gli ospiti erano lì proprio per contrapporre la loro visione a quella del programma. Infatti Lucia Annunziata avrebbe potuto metter da parte la propria superbia e difendere il punto di vista palestinse invece di attaccare la trasmissione.

Non è invece difendibile la reazione di Santoro, che ha inscenato una sfuriata da "bar" che non ha precedenti, con pesanti accuse verso esponenti politici rei di non fare nulla per fermare il conflitto. 

Qualcuno si è scandalizzato dell’animata discussione tra due giovani ragazze, una palestinese e una israeliana, che sostenevano la propria nazione come due adolescenti sostengono la propria squadra del cuore. Il litigio sarebbe stato uno spettacolo raccapricciante per aumentare lo share.

Il dubbio è lecito, ma bisognerebbe guardare più attentamente l’altro lato della medaglia: questo, purtroppo, è il livello di discussione che c’è tra le due fazioni, questo è l’odio e l’accanimento al quale si arriva. E’giusto mostrare al pubblico quale possa essere il pensiero e la reazione al conflitto dei cittadini dei due schieramenti.

Dispiace constatare che ancora una volta, in Italia, portare avanti certe idee, mostrare al pubblico certi avvenimenti, è considerato "scandaloso". Si sarebbe potuto parlare della discutibile scelta di Santoro nell’impostare il programma sul sentimento piuttosto che sulla cinica razionalità dell’Annunziata. Invece, ancora oggi, c’è il rischio censura.

Il pensiero unico vige nella televisione pubblica (e privata), dal quale non ci si può discostare. 

Rula Jebreal, la giornalista palestinese presente alla trasmissione che ha duramente attaccato sia la palestina che Hamas, ha espresso un concetto chiaro: possibile che in un paese libero sia considerato oltraggioso mostrare le vittime di una guerra?


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