Annarella verrà

par Dario Salvelli
lunedì 23 maggio 2011

Nonna Annarella ormai è un personaggio pubblico che però a volte viene tristemente deriso: su YouTube ci sono tantissimi suoi video dove prende di mira Berlusconi, ebbe la popolarità attaccando l’onorevole Bernini. Ora litiga con Scilipoti, ne dice di tutti i colori a qualsiasi politico di Palazzo Chigi passi per piazza Colonna.

Annarella è una donna semplice, potrebbe essere la Nannarella della Magnani oppure Anna Longhi, la buzzicona. Se c’è una cosa che quei pochi ragazzi italiani che stanno scendendo in piazza per la buffa Italian Revolution possono imparare è la sua determinazione, la volontà di dire le cose in maniera semplice e per come le vede, di fare politica in maniera pulita da sempre in piazza (“a 14 anni prendevo il caffè con Togliatti ad Albano Laziale“) fossero anche convinzione sbagliate, disarticolate o pensieri di una donna che ha studiato poco ma ha lavorato tutta la vita e che ora ha una pensione di 213 euro (almeno lei c’è arrivata, mi direte). E capire che studiare è utile insieme alla coscienza di fare bene qualsiasi tipo di lavoro.

Questo è un Paese vecchio e forse lo sarà sempre di più: per questo motivo se anche i giovani si unissero tutti ed indistintamente non potranno mai cambiare radicalmente la società perché ci sarà sempre quel distacco generazionale che terrà la gerontocrazia ancora al potere e lontana dalla realtà, dai problemi di tutti i giorni, dall’esigenza di una ricerca del futuro. E’ triste pensare che quelli che saranno anziani tra 40 anni potrebbero essere più poveri e malconci dei vecchietti odierni, che per riuscire a guardare in avanti ci sia bisogno che spuntino come funghi personaggi come Annarella.

Credo che la società italiana abbia ed avrà sempre più bisogno degli stranieri ed è scontato per me parlare della parte sana degli immigrati. Ho parlato proprio l’altro giorno della necessità di un Giuseppe Garibaldi che ci salvi tutti: non mi stupirebbe se tra 30 anni si avverasse la profezia di Pasolini e Alì dagli occhi azzurri diventasse il Presidente del Consiglio di tutti noi.


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