Politica e porno, ancora qui stiamo?

par Enea Melandri
sabato 9 febbraio 2013

Che palle, di nuovo, che moralisti che siete. Lo scandalo stavolta è che l'Onorevole Fiorella Ceccacci Rubino è stata protagonista di un cortometraggio hard girato da Tinto Brass.

E allora?
Ma chi se ne frega, dico io, finché dà via roba sua, ma faccia quel che vuole.


Voi (riferito a quella sinistra perbenista che oggi s'indigna) non eravate quelli a fianco dei gay al grido "il culo è mio e me lo gestisco io", o che contro le legge 40 eravate dalla parte delle donne che urlavano "l'utero è mio e me lo gestisco io"? E allora, basta fare i bigotti.
Come quando la Minetti sfilò in passerella, oppure quelli che "congratulazioni alla Concia che si è sposata" ma che poi "qui i matrimoni gay non si possono fare perché bisogna tutelare la sensibilità cattolica" (cioè la libertà di discriminare gli omosessuali, ndr).

Sapete cos'è scandaloso? Che i film pornografici in Italia non si possano girare (per un'altra legge moralista e bigotta che anziché affrontare un problema, lo ha semplicemente messo sotto un tappeto, la legge Merlin), e che la Ceccacci Rubino militi nel Popolo della Libertà, un paniere democristiano senza capo né coda.


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