Anche in Italia i giovani "indignados"

par Marco Barone
sabato 21 maggio 2011

Indignazione per la rivoluzione. Indignarsi senza rassegnarsi. Indignarsi per ribellarsi. Indignarsi per amarsi. La Spagna da qualche giorno vive un qualcosa di straordinario. Vive l'onda dei giovani indignados. Oltre 4000 ragazzi e ragazze che da giorni, accampati nella piazza centrale della capitale spagnola, protestano contro il disastro sociale sia spagnolo che globale. Dicono che rimarranno in quella piazza fino alle elezioni amministrative e regionali di domenica. Pretendono la eliminazione dei privilegi della classe politica, la lotta contro la disoccupazione, il vero diritto alla casa. Pretendono laqualità dei servizi pubblici,la difesa dei beni comuni, la riduzione delle spese militari, più libertà civili e l'applicazione viva e vera della democrazia diretta. In Italia partono le prime iniziative e falsh mob per solidarizzare con i giovani spagnoli ma anche per diffondere la indignazione nelle città italiane. Su facebook esiste una pagina dal seguente titolo: Italian Revolution - Democrazia reale ora - con oltre 7.523 persone iscritte. Tale movimento è importante. Denuncia la sfiducia contro la politica. Contro i partiti, tutti, contro il ceto borghese e padronale. Chiaramente come movimento dovrà andare oltre la partita delle elezioni amministrative e regionali, dovrà andare oltre le probabili strumentalizzazioni di alcuni ceti politici. Perchè solo ripudiando la politica oggi esistente, deprecando tutti i partiti istituzionalizzati oggi esistenti, è possibile intraprendere in questo martoriato paese,un nuovo percorso. La Spagna è vicina. Ma i giovani indignados spagnoli dovranno andar oltre la burocrazia delle elezioni se vogliono veramente conseguire quanto meno la vera applicazione della democrazia diretta. Consultazione popolare, partecipazione attiva dei cittadini, contro ogni delega ed abuso della stessa. Sarà un percorso transitorio importante, che forse potrà vedere anche nella vecchia Europa, applicato il modello oggi esistente in Sud America, che è certamente il più avanzato in tema di democrazia diretta e partecipativa; ciò per stabilire, anche in Europa, una società democratica, partecipativa e protagonistica, multietnica e pluriculturale in uno Stato di giustizia, federale e decentralizzato, che consolidi i valori della libertà, dell'indipendenza, della pace, della solidarietà, del bene comune, dell'integrità territoriale, della convivenza e l'imperio della legge per questa e le future generazioni; assicuri il diritto alla vita, al lavoro, alla cultura, all'educazione, alla giustizia sociale e all'eguaglianza senza discriminazione né subordinazione alcuna. Indignazione per la rivoluzione.


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