Anche gli esami prima o poi finiscono

par Iacopo Maccioni
lunedì 27 giugno 2011

Se valutare gli alunni non è facile, valutare gli Insegnanti è difficile e valutare il Sistema quasi impossibile. Qualche riflessione a conclusione degli Esami della Secondaria di Primo Grado.

Pochi giorni sono passati dalla pessima figura che il Ministero dell'Istruzione, Università, Ricerca ha fatto, grazie ed attraverso l'agenzia INVALSI, con la Prova Nazionale per gli studenti sotto esame a conclusione del Primo Ciclo di istruzione. E qualche interrogativo, qualche dubbio, qualche perplessità, circa la possibilità di arrivare ad una valutazione oggettiva in ambito scolastico, nasce.

Il Processo educativo ha alla base la relazione tra alunno ed educatore. Questo elemento, tra le numerose implicazioni che crea, determina anche l'origine di un'area valutativa reciproca che, espressa o sottintesa non importa, condizona comunque comunque un equilbrio tra insegnamento-apprendimento, risultati raggiunti, valutazione e giudizio. Alla base di tutto, ovviamente, la soggettività.

L'orientamento attuale, invece, cerca di spostare la valutazione sul piano dell'oggettività ma i passi compiuti e quelli che si stanno compiendo, lasciano numerosi operatori insoddisfatti.

L'anno precedente, agli Esami di Stato della Secondaria di Primo Grado a conclusione del Primo Ciclo di istruzione, la Prova Nazionale incise sul voto in uscita in modo negativo penalizzando significativamente i candidati. Questo per effetto e naturale conseguenza dell'obbligo imposto alle Commissioni di calcolare la media aritmetica tra i voti di ammissione, delle prove scritte, della Prova Nazionale e dell'orale senza alcuna possibilità di interferenza soggettiva dei membri. Quest'anno la Prova Nazionale sta agendo nella direzione opposta alzando, in alcuni casi anche di più punti, il voto che i docenti avrebbero assegnato. Come dire che, una prova stabilita da un terzo, seppur competente, vale più dell'idea che su di un determinato alunno, un gruppo di dieci Insegnanti/docenti/professionisti hanno costruito in tre anni di lavoro quotidiano.

Il MIUR sta utilizzando la stessa ottica sia per la valutazione della Scuola servizio-sistema che per la valutazione degli insegnanti. Quest'anno il percorso è sperimentale e si è mosso su adesione volontaria. Prossimamente sarà introdotto come modalità generalizzata ed ai risultati ottenuti saranno correlati e collegati i finanziamenti per le scuole ed i miglioramenti economici, attraverso lo stipendio, dei singoli insegnanti.
Speriamo, per gli operatori della Scuola, che le operazioni di calcolo non siano fallate come il foglio di Excel che il MIUR ha messo a disposizione dei suoi insegnanti proprio in questi giorni di esami.


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