Amministrative. Si dovrebbe votare per i sindaci, non a favore o contro Renzi

par Paolo Borrello
venerdì 17 giugno 2016

Domenica prossima, il 19 giugno, si terranno i ballottaggi per l’elezione dei sindaci di importanti Comuni, quali Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna.

Gli elettori dovrebbero scegliere i candidati che ritengono più adatti a governare i diversi Comuni. L’utilizzo del condizionale, però, è d’obbligo. Infatti non tutti gli elettori seguiranno quel criterio, purtroppo.

 

E per quale motivo?

Perché molti considerano quei ballottaggi come una sorta di referendum pro o contro Renzi, nella consapevolezza che se i candidati sostenuti dal presidente del consiglio, contemporaneamente segretario del Pd, saranno sconfitti, ciò rappresenterebbe un notevole indebolimento per Renzi.

Certo, Renzi non sarebbe per nulla contento se molti candidati da lui sostenuti non riuscissero a diventare sindaci. La sua leadership risulterebbe indebolita. Ma il governo Renzi non sarebbe messo in discussione.

Altra situazione si verrebbe a determinare se in occasione del referendum sulla riforma costituzionale prevalessero i no.

In quel caso – lo ha dichiarato esplicitamente più volte – Renzi non solo si dimetterebbe da presidente del Consiglio ma abbandonerebbe l’attività politica.

Comunque, al di là dell’indebolimento o meno della posizione di Renzi, non mi sembra affatto condivisibile l’orientamento di coloro i quali si apprestano a votare un candidato piuttosto che un altro solamente per contrastare il presidente del Consiglio.

Le elezioni comunali, infatti, sono elezioni che non dovrebbero assumere un significato politico generale. Si dovrebbero scegliere, quindi, i candidati ritenuti dagli elettori più capaci di governare i diversi Comuni.

E’ vero, peraltro, che anche in passato ai risultati di elezioni locali è stato attribuito un significato politico generale.

Ma in questa occasione, mi sembra, si sta esagerando.


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