Ammazzano il mare con il percolato, ma non pagheranno: i regali dello Stato alle ecomafie

par freebacoli
giovedì 3 febbraio 2011

Dopo l’ultima allucinante inchiesta della Procura che ha portato a 14 arresti e 38 indagati con l’accusa di associazione a delinquere, truffa e reati ambientali per aver sversato per anni senza alcun trattamento il percolato che si riproduceva nelle discariche dell’intera Campania, direttamente a mare attraverso impianti di depurazione non funzionanti (tra cui anche il depuratore di Cuma), ”finalmente qualcuno paga”, si è pensato, magari con anni di carcere e pene esemplari.

Ma udite udite cosa prevede il Legislatore invece in questi casi?

Per i reati contro l’ambiente per ora sono previste solo sanzioni amministrative il che equivale a dire che chi mette in pericolo la salute di milioni di cittadini rischia una semplice multa e non si macchia nemmeno la fedina penale.

Vergogna vergogna vergogna.

Una vergogna per il nostro Stato che non segue le direttive chieste anche dall’Unione Europea.

Inoltre non tutti sanno che c’è attualmente un vuoto normativo sui rifiuti, infatti con il quarto correttivo sui rifiuti entrato in vigore il 25 dicembre 2010 il governo ha modificato la normativa vigente introducendo il Sistri, il sistema di rilevamento satellitare dei mezzi che trasportano rifiuti industriali, speciali e pericolosi abrogando però nel frattempo le vecchie sanzioni.

Ma guarda caso, tre giorni prima che entrasse in vigore il correttivo, con un decreto successivo (D.M. 22 dicembre 2010) la piena operatività del Sistri è stata rinviata al 1° giugno 2011.

Intanto le sanzioni del vecchio sistema non esistono più e la vecchia norma obbligava i mezzi a viaggiare con un formulario che spiegava il tipo di rifiuti a bordo, la provenienza e la destinazione, in modo da poter essere controllata l’autenticità della documentazione ed evitare che i rifiuti potessero sparire nel nulla.

Ora invece, visto che le vecchie sanzioni sono state abolite e che il telerilevamento grazie ai satelliti non è ancora entrato in vigore, chi ci assicura che tali trasporti vengano accompagnati da documentazioni veritiere?

Non c’è che dire, è stato fatto un bel regalo all’ecomafia, che non aspetta altro che agire indisturbata e recare chissà quanti altri danni ancora.

Chi ci assicura che il Sistri entrerà in vigore effettivamente il 1° giugno e che non ci saranno altre proroghe?

Per ovviare a tale vergogna basterebbe emanare con urgenza una modifica della legge (magari nel “Mille proroghe”) in cui venga specificato che finché non entri pienamente in vigore il nuovo sistema, restano validi i vecchi obblighi con relative vecchie sanzioni.

Ma come sperare che questo venga fatto visto che come disse un pentito “la monnezza vale più dell’oro” e purtroppo oggi non solo per la criminalità organizzata ma anche per tecnici e funzionari, per il ministero dell’Ambiente e della Protezione civile, imprenditori e gestori privati.

Altro che semplici sanzioni qui c’è da sbatterli in galera e gettarne via le chiavi.

Adele Schiavo


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