Ambientalisti: Gli intoccabili

par Cesarezac
sabato 16 aprile 2011

La fotografia scattata ad aprile dell’anno 2011 sulla via Casal di Brocco ad Anzio, mostra alcuni pini ridotti a cadaveri vegetali a causa di costose ma necessarie potature, necessarie perché la responsabilità derivante dal pericolo di caduta pigne o rami, porterebbe di filato innanzi al giudice penale i responsabili dei competenti servizi comunali.

Come si vede, alcuni di essi sono già morti e gli altri sono moribondi.

Che senso ha tenere in sito questi alberi che suscitano tristezza, non sono di alcuna utilità, nonostante le drastiche potature continuano a costituire un pericolo incombente e rappresentano un costo non indifferente?

Questi poveri alberi sono vittime della stupidità umana, sono l’emblema di come tanta gente si lascia condizionare da parte di alcuni politicanti che sfruttano il filone dell’ambientalismo per costruirsi lucrose carriere politiche.

Sono l’emblema degli integralisti che credono di difendere l’ambiente, ma in realtà difendono una distorta ideologia così come è stata loro inculcata in modo ossessivo e subliminale sfruttando la paura per un ambiente minacciato, paura così esasperata da indurre a considerare la vita di alcuni alberi collocati al posto sbagliato, preminente sulla vita degli uomini che questi alberi mettono a repentaglio. 

L’esempio degli alberi che delimitano la famigerata S.R. 207 NETTUNENSE che ne fanno la strada più pericolosa d’Italia è assolutamente eloquente.

Chi prova a sostenere che dovrebbero essere espiantati senza indugio, suscita la reazione sdegnata della maggior parte delle persone. Queste persone si dicono contrarie alla pena di morte, ma se si fa loro osservare che quegli alberi, ripeto, quegli alberi, non gli alberi in genere, costituiscono una sorta di condanna a morte per tanti, tantissimi automobilisti, affermano che “se la sono voluta, se fossero andati a cinquanta chilometri l’ora sarebbero ancora vivi”.

Risulta pertanto evidente che costoro sono a favore della pena di morte da comminare nei confronti di quegli automobilisti che guidano troppo veloci.


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