Altroconsumo: altrapresaingiro

par paolodegregorio
mercoledì 4 maggio 2011

Oggi, mercoledì 4 maggio, mentre tutti celebrano la vittoria del bene USA sul male islamico, mi voglio occupare di una cosa che a me sembra fuori dal mondo reale, ma forse sono io fuori posto.

L’ultima pagina de “Il Fatto Quotidiano” di ieri, solitamente venduta alla pubblicità, è stata acquistata dall’organizzazione “Altroconsumo” che propone di usare la nuova legge denominata “Class Action” contro la RAI in quanto “non ha rispettato gli obblighi di realizzare una informazione obiettiva, imparziale, equilibrata, assunti attraverso il Contratto di Servizio Pubblico, e imposti dalla disciplina sulla “par condicio”.

Fin qui nulla da dire, anzi applaudo.

Ma la montagna partorisce un topolino, e si chiede al Tribunale di risarcire ogni abbonato che ne faccia richiesta di un risarcimento minimo di 500 euro.

Di fronte alla enormità del problema della concentrazione monopolistica del sistema televisivo, che funziona a reti unificate per 5 sesti agli ordini di un solo padrone, invece di proporre la regola democratica che nessun soggetto privato o pubblico può possedere più di una rete, e che il direttore generale del servizio pubblico deve essere eletto ogni 5 anni dai cittadini che pagano il canone e può essere scelto solo tra soggetti di provata indipendenza, ecco un obiettivo ridicolo di risarcimento che lascerebbe le cose esattamente come stanno, dopo magari 10 anni di processi.

Impegnare una organizzazione e migliaia di cittadini su di un obiettivo così ridicolo mi sembra un segno dei tempi, in cui tutto il sistema mediatico e quello dei partiti funziona per imbrogliare i cittadini, illudendoli che le cose cambiano con le buone maniere, bisogna lasciarli lavorare in pace, governo e opposizioni, guardie e ladri, tutti asserragliati nel Palazzo, strapagati e tutelati, mentre fuori c’è precarietà, disoccupazione, paura per il futuro.


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