Alluvione di Messina | Per non dimenticare, dopo 10 anni di profonda lenta ingiustizia

par Doriana Goracci
sabato 2 marzo 2019

Nessun colpevole e nessuna responsabilità se il 1 ottobre del 2009 un alluvione "naturale" provocò 37 morti tra gli abitanti di Giampilieri, Scaletta, Briga e Molino, nel Messinese.

Il disastro avvenne in una zona a elevato rischio idrogeologico, che era stata già colpita in precedenza da eventi franosi e alluvionali. Furono 18 gli accusati di disastro colposo e omicidio colposo plurimo: fra loro l'ex sindaco, Giuseppe Buzzanca, l'ex commissario straordinario del Comune di Messina, Gaspare Sinatra, il sindaco di Scaletta Mario Briguglio e l'ex responsabile della Protezione Civile regionale, Salvatore Cocina.

La Procura fece sapere che aveva fondato la sua richiesta sulla scorta delle indicazioni fornite dalla consulenza tecnica, basata soprattutto su rilievi ambientali, e dopo l'informativa depositata dai carabinieri. I familiari delle vittime chiedevano giustizia anche perché avevano fatto emergere che già nel 2007, due anni prima dell'alluvione, era stato denunciato il dissesto idrogeologico del territorio e le istituzioni non erano intervenute.

Dopo 10 anni, DIECI ANNI, la quarta sezione penale della Cassazione ha rigettato i ricorsi della procura generale di Messina e delle parti civili, rendendo definitiva la sentenza con cui la corte d'Appello ha assolto l'ex sindaco di Messina Giuseppe Buzzanca e dell'ex sindaco di Scaletta Zanclea, Mario Briguglio.

I due ex primi cittadini erano stati condannati a 6 anni in primo grado, ma poi la Corte d'Appello di Messina aveva ribaltato la sentenza, assolvendoli "perché il fatto non sussiste" e revocando i risarcimenti.

Nell'udienza di ieri, la procura generale della Cassazione aveva aperto la porta almeno ai risarcimenti, chiedendo alla Corte di dichiarare la prescrizione, ma di accogliere gran parte dei ricorsi delle parti civili. I giudici hanno, invece, chiuso definitivamente quella vicenda giudiziaria.

Ci fu anche un eroe, si chiamava Simone Neri, morto quel primo ottobre durante la tragica alluvione del Messinese Jonico, tra le case di Giampilieri, trascinato dal fango dopo aver salvato nove persone, di cui 5 bambini.

Hanno anche la faccia di far passare la TAV come opera indispensabile, quando sono decine le linee ferroviarie incompiute o mai attivate.E nessuno al governo, compresi quei Signori che all'epoca ci stavano...prova un minimo di vergogna, si indigna, reclama Giammai! Si scaldano sui futuri referendum, sulle prossime elezioni.. .in una Italia dove ancora ci sono 2 700 km a binario unico.

Vergogna Vergogna Vergogna.

Per non dimenticare dice un video di quei giorni. Per non dimenticare ne scrivo e condivido, questa lenta profonda ingiustizia che lascia una ferita che non guarirà mai.

Doriana Goracci


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