Alien – La clonazione: metafora della degenerazione dell’uso della scienza e della tecnica

par Angelo Cerciello
mercoledì 20 gennaio 2016

Alien – La clonazione è un film del 1997 di Jean-Pierre Jeunet. Ripley è morta ed è stata clonata e portata sull’Auriga, una nave militare dove si tengono esperimenti sulle creature antropomorfe che si vedono in tutta la saga di Alien.

Dal corpo di Ripley viene estratto un alieno. Inoltre, Ripley ha una forza sovrumana oltre ad avere altre caratteristiche che la rendono un’evoluzione della specie umana. In altri esperimenti, come vediamo in una scena del film, degli alieni escono dalle uova e si attaccano al volto di esseri umani.

L’alieno estratto dal corpo di Ripley, in realtà, diventa la regina degli alieni, con la quale gli scienziati a bordo dell’Auriga contano di produrre alieni all’infinito. Inoltre, Ripley possiede il sangue acido che posseggono gli alieni. In una gabbia sono tenuti diversi alieni e uno di loro uccide un altro: quest’ultimo, fatto a pezzi, con il suo sangue acido fonde il pavimento della gabbia e gli altri alieni possono scappare generando il panico tra coloro che sono sull’astronave.

Ripley, assieme ad un gruppo di contrabbandieri, viene impegnata in una lotta senza esclusione di colpi con gli alieni, lotta nella quale molti contrabbandieri muoiono tra cui Elgyn. In questa lotta vediamo sia altre uova che generano altri alieni sia alcune creature antropomorfe che sia aggirano per la nave. Ripley, oltretutto, scopre anche il risultato di diversi esperimenti di clonazioni a lei precedenti, esperimenti che hanno dato vita ad aberrazioni umane inconcepibili. Ripley è piena di disgusto per le mostruosità che gli scienziati hanno generato. Allora, Ripley da fuoco al laboratorio dove sono tutti i cloni uccidendo anche un clone dall’aspetto deforme che sembra avere il suo stesso viso.

Ripley poi ha a che fare con la regina degli alieni, la quale partorisce un alieno per metà umano e per metà antropomorfo, creatura dall’aspetto oltremodo terrificante e ripugnante. Tale alieno uccide la regina e crede che Ripley sia sua madre. Ripley, in compagnia di Call, una ragazza che fa parte del gruppo di contrabbandieri suddetto, in seguito uccide l’alieno per metà umano, il quale si sbriciola nello spazio. Ripley, però, uccide l’alieno controvoglia e si dispiace molto per la cosa. Infatti, ripley sente l’alieno come una parte di se stessa come gli altri cloni che ha distrutto in precedenza. La navicella sulla quale sono Call e Ripley raggiunge l’atmosfera del pianeta Terra. Il film finisce con Ripley che guarda la Terra insieme a Call.

Il film, tra l’altro, ci mostra un gruppo di scienziati che producono creature aberranti attraverso un uso della scienza alquanto degenere. Ripley stessa è il risultato di un esperimento alquanto discutibile. Il film è la metafora della degenerazione dell’uso della scienza e della tecnica, degenerazione che ha portato l’uomo a mettere in pericolo la sua stessa vita sul pianeta Terra.

Ripley è metafora del post-umano: grazie agli esperimenti scientifici suddetti Ripley “risorge” ed è totalmente cambiata. Ha poteri e qualità sovrumani: per tanti versi sembra fare parte della stirpe degli antropomorfi che ella stessa contribuisce a sterminare. Ripley, inoltre, è il risultato dell’evoluzione dalla specie umana in qualcosa di superiore. L’ibrido(per metà umano e per metà alieno) suddetto rappresenta, invece, una mutazione che non porta ad evoluzione perché viene sconfitto da Ripley.

Alquanto suggestiva la scena di Ripley con la regina: vedere insieme la donna e l’alieno gigantesco è davvero orribile e ripugnante. Anche altre scene del film risultano alquanto ripugnanti: più di tutte la scena nella quale Ripley viene leccata in viso dall’ibrido, immagine davvero da voltastomaco. In tale scena Ripley si trova in un luogo dove gli esseri umani sono rinchiusi ognuno in una crisalide aliena.


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