"Alcune grida non possono essere udite": lo spot di Peta. Animali e stupro

par Pleo
martedì 12 giugno 2012

People for the Ethical Treatment of Animals (Peta), l'associazione non-profit australiana a sostegno degli animali, ha pubblicato una settimana fa su YouTube uno spot: si tratta di una campagna di sensibilizzazione dal titolo "Silent Scream" di brevissima durata, ma molto toccante, arrivata già ad oltre 60mila visualizzazioni. Critiche a seguito sull'accostamento "azzardato" di concetti come stupro e maltrattenti degli animali.

L'associazione Peta nasce nel 1980 ispirandosi al libro Liberazione animale di Peter Singer. Contro i maltrattamenti sugli animali, Peta utilizza spesso allusioni pornografiche per arrivare dritta al suo obiettivo. Non a caso il suo nuovo sito gioca molto su questa tattica. Ricordiamo infatti la campagna in cui Elisabetta Canalis appariva nuda e il manifesto recitava "Preferisco essere nuda piuttosto che portare una pelliccia". Peta sostiene la comunità vegana e si è anche battuta in passato contro Mc Donald's e Burger King. 

In questo video una bambina urla al vedere la mamma maltrattata dal papà, una signora urla mentre viene derubata dei suoi affari da due delinquenti e un bambino urla perché dei ragazzi lo picchiano e gli tirano calci. Infine c'è una cucina, un pesce pronto su un tagliere per essere cucinato, non ha voce per urlare. Apre la bocca, ma il suo è un urlo silenzioso. "Alcune grida non possono essere udite" si legge scritto.


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